Concia, in ripresa le pelli pregiate
L’Italia resta leader mondiale, ma nel 2016 il fatturato è sceso del 4%
Spetta alla 92esima edizione di Lineapelle il compito di inaugurare il nuovo corso del sistema moda italiano, che a partire da quest’anno prova a sincronizzare fiere e fashion week, con l’obiettivo di trasformare Milano in una sconfinata vetrina dell’intera “multi filiera” del tessile-abbigliamento e dei settori collegati, come gioielleria e occhialeria.
Da oggi a giovedì Lineapelle ospita nei padiglioni di FieraMilano Rho quasi 1.200 aziende del comparto: concerie, accessoristi e specialisti in tessuti e prodotti sintetici. Domani inizia invece in città Milano moda donna, con la presentazione di 174 collezioni per l’autunno-inverno 2017-18, grazie a 70 sfilate e 104 eventi in showroom o altre speciali location. L’auspicio è che i buyer arrivati per Lineapelle – manifestazione leader nel mondo – siano in qualche modo coinvolti anche da Milano moda donna e, perché no, da Mido, la grande fiera dell’oc- chialeria che si terrà dal 25 al 27 febbraio, anch’essa per la prima volta in sovrapposizione con la fashion week. I numeri di Lineapelle sono positivi: gli espositori, oltre 1.200, sono cresciuti del 4% rispetto all’edizione del febbraio 2016 e la superficie è salita del 5% a 45.500 metri quadri. Non solo: grazie alla collaborazione con l’agenzia Ita dell’Ice, partecipano alla fiera delegazioni di buyer provenienti da Regno Unito, Francia, Spagna, Giappone, Svezia, Cina e Stati Uniti. Una formula sperimentata con successo al Micam, la fiera della calzatura che si è tenuta dal 12 al 15 febbraio, sempre a Rho.
Per il 2017 c’è cauto ottimismo, in particolare sul secondo semestre, anche se il 2016 non è stato un anno brillante per il settore conciario e in gennaio e febbraio si sono registrati aumenti dei prezzi delle materie prime conciarie.
Nel 2016 il fatturato dell’industria – composta da circa 1.200 aziende e 17mila addetti – è calato del 2% in volume e del 4% in valo- re, chiudendo con una produzione di 120 milioni di metri quadri di pelle per 5 miliardi di euro. Sempre molto alto l’export (76%), che conferma la leadership europea e mondiale della conceria italiana.
L’andamento delle esportazioni – essendo la concia un settore a monte della filiera – è stato influenzato da quello dei consumi nei vari mercati di riferimento. Se da una parte sono cresciute per il settimo anno consecutivo le vendite di pelli italiane negli Stati Uniti (+11% a 235 milioni), sono calate quelle nella Cina continentale (-14%) e a Hong Kong (-22%). La Greater China resta però la prima destinazione dell’export di pelli italiane. In calo anche Germania, Portogallo e Corea del Sud, mentre sono aumentate le vendite in Francia (+6%) e Vietnam (+4%).
Quanto al posizionamento, le pelli più preziose hanno chiuso un 2016 positivo, mentre hanno sofferto le fasce medie di prodotti. Non omogeneo pure l’andamento dei sottosettori: i produttori di componenti per calzatura hanno perso l’1,2% di fatturato, mentre hanno tenuto i tessuti e succedanei (+1,6%). Tra i comparti di destinazione delle pelli e componenti, ha aumentato gli acquisti l’industria calzaturiera europea, mentre ha sofferto quella asiatica. In crescita anche gli acquisti di aziende di accessori (piccola pelletteria) e abbigliamento in pelle. Trend positivo inoltre per l’imbottito (industria del mobile) e l’automotive, specie nella fascia più alta. Dati coerenti con l’andamento delle aziende a valle: secondo le analisi di Altagamma, nel 2016 gli acquisti di auto di lusso sono cresciuti dell’8% .
Tornando a Lineapelle, sono confermate le tre Aree Trend, che proiettano nelle tendenze del mercato per la primavera-estate 2018. Crescono i seminari in italiano e inglese organizzati dal Comitato moda della fiera, uno strumento per rafforzare il dialogo tra le varie parti della filiera.