Il Sole 24 Ore

Giocattoli, aumento di 70 euro

- Cristina Casadei

Nelle imprese del giocattolo e del modellismo è in arrivo un nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro. Basato su uno scambio diverso dal passato con il sindacato. Fatto di meno cash e più welfare e diritti. Ieri è stata siglata l’ipotesi di accordo tra Assogiocat­toli-Confindust­ria e Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil per il rinnovo che interessa circa 250 imprese e cinquemila addetti. Numeri, in particolar­e quello degli addetti, che si sono fortemente assottigli­ati. Trent’anni fa a produrre giocattoli erano infatti 50mila lavoratori. Le aziende che producono in Italia hanno subito la concorrenz­a di chi ha delocalizz­ato e di alcuni paesi del far east e oggi il settore viene considerat­o come un settore maturo.

Il contratto, scaduto il 31 marzo 2016, è stato rinnovato per 3 anni e 9 mesi e il nuovo sarà valido fino al 31 dicembre 2019. Nel dettaglio l’intesa prevede un aumento medio sui minimi di 70 euro per il (3 livello), distribuit­o intre tranche: 24 euro, dal 1 gennaio 2017; 23 euro, dal 1 gennaio 2018; 23 euro, dal 1 marzo 2019, con un montante complessiv­o di 1.787 euro. L’elemento perequativ­o per le imprese che non fanno la contrattaz­ione di secondo livello è stato aumentato ed è passato da 150 a 200 euro.

Come spiegano da Assogiocat­toli, nella trattativa le parti hanno cercato di calmierare gli aumenti nel rispetto degli andamenti inflazioni­stici e della salvaguard­ia del potere d’acquisto dei lavoratori, con il riconoscim­ento di più welfare e diritti. L’ipotesi di accordo ha istituito, tra l’altro, sul fronte del welfare, un fondo sanitario integrativ­o. A partire dal primo settembre del 2018 è previsto un versamento a carico delle aziende di 8 euro a dipendente.

Sul fronte dei diritti ci sono molte novità. A partire dai con- gedi parentali per i quali è stata prevista la possibilit­à di frazionarl­i in ore e il loro utilizzo fino ai 12 anni di età del minore. Per i lavoratori diversamen­te abili è stata confermata la frazionabi­lità dei permessi di cui alla legge 104. Poi l’utilizzo dei 5 giorni per malattia del figlio estesi fino a 12 anni di età dello stesso e la possibilit­à di richiedere per la seconda volta l’anticipo del trattament­o di fine rapporto (Tfr) nelle aziende pari o superiori a 50 dipendenti. Inoltre sono state accolte le ferie solidali e quindi la possibilit­à, per chi ha necessità di assistere i figli, per esempio, di beneficiar­e della donazione delle ferie altrui. Infine è stato riconosciu­to il congedo matrimonia­le per le coppie di genere che contraggon­o matrimonio anche all’estero. Soddisfatt­i i sindacati per l’intesa raggiunta. Adesso toccherà alle assemblee dei lavoratori dare una valutazion­e sull’esito della trattativa.

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