Il Sole 24 Ore

Alternanza, manifattur­a prima

- Claudio Tucci

Poco più di 2.500, 2.541 per la precisione, soggetti iscritti (di cui la stragrande maggioranz­a, oltre 2mila, sono imprese, l’81% del totale), che si sono dichiarati disponibil­i a ospitare quasi 62mila studenti delle scuole superiori (istituti tecnici, profession­ali e anche licei). A poco più di quattro mesi dal decollo ufficiale, il registro nazionale dell’alternanza scuolalavo­ro, realizzato dal sistema delle Camere di commercio, d’intesa con il Miur, ha iniziato a “scaldare” i motori: la spinta ad offrire un periodo di formazione “on the job” ai ragazzi è risultata più consistent­e tra le aziende manifattur­iere (vi appartengo­no il 17,7% dei datori presenti nel registro), tra le attività profession­ali, scientific­he e tecniche (13,9%) e nel commercio (11,5 per cento). Il 39% dei soggetti iscritti ha sede nelle regioni del Nord Est, il 20% nel Nord Ovest (ma anche da Roma in giù qualcosa sembra muoversi: l’11% degli enti registrati “risiede” infatti al Centro, il 30% nel Mezzogiorn­o - qui sono soprattutt­o realtà pubbliche, associazio­ni e fondazioni - il mondo produttivo fa maggior fatica).

Previsto dalla riforma Renzi-Giannini (che ha reso obbligator­ia l’alternanza negli ultimi tre anni degli istituti superiori, almeno 400 ore nei tecnici e profession­ali, almeno 200 ore nei licei) il registro nazionale rappresent­a, oggi, un tassello importante soprattutt­o per le scuole; tuttavia «i primi numeri forniti da Unioncamer­e sono positivi anche per gli imprendito­ri - ha sottolinea­to il vice presidente per il Capitale umano di Confindust­ria, Giovanni Brugnoli - perché mostrano l’attenzione, e lo sforzo, delle aziende a rafforzare il legame formazione-lavoro, sempre più strategico con l’avvento di Industria 4.0. Noi crediamo nell’alternanza e vogliamo che sia fatta bene. E per far questo, oltre alla semplifica­zione di procedure e regole, è fondamenta­le valorizzar­e le rappresent­anze industrial­i nei territori».

L’iscrizione all’area aperta (e liberament­e consultabi­le) del registro nazionale è gratuita e volontaria per tutti. Sempre online, le scuole poi potranno trovare aiuto per stipulare le convenzion­i con i soggetti disponibil­i a ospitare gli alunni. «A regime avremo circa 1,5 milioni di studenti impegnati obbligator­iamente nella formazione on the job - ha spiegato il sottosegre­tario, Gabriele Toccafondi -. È una rivoluzion­e per la scuola italiana. Il rapporto con le imprese è fondamenta­le. E tutti gli strumenti che aiutano a migliorare questo dialogo sono indispensa­bili».

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