Spagna, record delle esportazioni a 254,5 miliardi
Record storico per le esportazioni spagnole che nel 2016 sono cresciute dell’1,7% raggiungendo i 254,5 miliardi di euro. E questo nonostante il rallentamento degli scambi commerciali globali.
Le esportazioni sono state la base sulla quale la Spagna ha costruito, a partire dal 2014, la sua ripresa, più veloce rispetto a quella di tutte le altre grandi economie europee dopo la grande crisi. Poi si sono aggiunti gli investimenti e, poco a poco, anche i consumi interni.
Le vendite all’estero spagnole hanno tenuto lo stesso ritmo di crescita delle esportazioni mondiali, ma sono aumentate più di quelle di Germania (+1,2%), Italia (+1,1%), Francia (-0,9%), Regno Unito (-0,2%), Stati Uniti (-3,2%), Cina (-6,4%) e Giappone (-7,4%). «Siamo riusciti a mantenere stabile la nostra quota di esportazioni nel totale del commercio mondiale. E sono davvero pochi i Paesi che hanno saputo contenere l’avanzata degli emergenti», ha detto Maria Luisa Poncela, segretaria di Stato al Commercio. Nonostante il miglioramento dei consumi interni, le importazioni della spagna sono scese dello 0,4% nel 2016 fino a 273,3 miliardi di euro: buona parte di questo calo si spiega con la riduzione del prezzo dei prodotti petroliferi che ha garantito un risparmio energetico di 8,8 miliardi di euro. Il deficit commerciale spagnolo - secondo i dati del ministero dell’Economia - si è dunque ristretto nel corso del 2016 a 18,8 miliardi di dollari: uno dei migliori risultati dal 2007, in calo del 22% rispetto al 2015. Da sempre deficitaria negli scambi di beni in generale, la Spagna ha compensato anche l’anno scor- so con i servizi, grazie alla buonissima stagione turistica, e con le vendite di automobili, un punto di forza dell’economia intera.
In volume le esportazioni dal Paese iberico sono cresciute del 3,5%, implicando quindi una contrazione media dei prezzi dei beni e dei servizi che, nella competizione globale, potrebbe aver avuto un ruolo non secondario nella tenuta dell’economia spagnola. Dopo aver perso quote negli scambi globali tra il 2000 e il 2007, la Spagna ha ricominciato a guadagnare mercato a partire dal 2012, sfruttando l’euro debole e la svalutazione competitiva successiva alla crisi.
SETTORI E PAESI Ottimi risultati dal turismo e dalla vendita di automobili Tra i mercati, in crescita la zona euro e l’Asia, male invece l’America Latina
Nel 2016 i settori che hanno maggiormente contribuito alla crescita delle esportazioni spagnole sono stati: i beni capitali, le cui vendite all’estero rappresentano ormai il 20% dell’export totale e sono cresciute del 2,5%; le automobili, che valgono il 17,7% e hanno avuto un incremento del 5,9%; l’alimentare che valgono il 16,)% e sono cresciute del 6,2 per cento. Tra i mercati di sbocco dei prodotti e dei servizi spagnoli, la zona euro vale il 51,8% e ha fatto segnare un aumento del 4,4 per cento. Sono invece crollate del 9,1% le vendite spagnole in America Latina e del 4,8% quelle in Medio Oriente. In aumento del 3% le esportazioni in Asia, pressoché stabili quelle nell’America del Nord.