Il Sole 24 Ore

La «carica» verso le imprese delle elettriche long range

- Di Mario Cianflone

Prima o poi, i fleet manager dovranno affrontare il nodo delle auto elettriche perché il panorama sta cambiando a grande velocità rispetto agli anni scorsi, quando le elettriche avevano autonomie ridicole. Sta, infatti, arrivando una nuova generazion­e di vetture “alla spina” dalla grande autonomia: anche 500 km, un prestazion­e a prova di “range anxiety” (la paura di rimanere a piedi). È il caso della debuttante Opel Ampera-e o della prossima Nissan Leaf, che con la batteria da 60 kWh esibisce un'autonomia di addirittur­a 550 km. Arriverà l’anno prossimo, quando dovrebbe esserci la mediaticam­ente sempre osannata Tesla Model 3 (finora mostrata solo come prototipo non definitivo) che dovrebbe avere un autonomia di almeno 350 km .Intanto sono a portata di concession­ario altre auto, come la rinnovata Renault Zoe: ora monta una nuova batteria da 41 kWh made by Lg (la coreana fornisce anche Gm per la Ampera-e e la gemella Chevrolet Bolt) che le consente di viaggiare per 400 km, secondo il ciclo Nedc. Costa 33mila euro. E se apriamo una finestra sul prossimo futuro, non possiamo non considerar­e che Mercedes pensa con il progetto Eq a elettriche “aspirazion­ali” da almeno 500 km di autonomia, mentre Volkswagen sta studiando un’elettrica accreditat­a di un’autonomia pari a ben 600 km. È stata progettata su una piattaform­a dedicata alle sole vetture elettriche che si chiama Meb (Modulare Elektrifiz­ierungs Baukasten), derivata dalla nota Mqb, che dispone di un sottopiana­le adatto a ospitare le batterie senza rubare spazio all'abitacolo, favorendo così anche un abbassamen­to del baricentro. Con queste tecnologie, Vw ha svelato qualche mese fa un concept battezzato I.D. che anticipa la terza era della casa di Wolsburg: quella elettrica, dopo la prima del Maggiolino e la seconda della Golf (che va da metà degli anni 70 ai giorni nostri del dieselgate). Ed è proprio l’atteso declino del diesel che deve far riflettere gli operatori del noleggio lungo termine e quei fleet manager impermeabi­li all’evoluzione dell’automobile. Certo, la rivoluzion­e elettrica non è ancora dietro l’angolo e restano grandi nodi da sciogliere come la rete di ricarica, le infrastutt­ure e le colonnine da gestire (un problema anche per le aziende che vogliono essere green per scelta o per darsi una bell’immagine nella propria corporate social responsibi­lity strategy). E non va dimenticat­o che su valore residuo e rivendibil­ità delle elettriche pesa una grossa incognita. Tuttavia il futuro è segnato e già adesso sarebbe buona cosa non escludere (o ostacolare) dalle car list le ibride e suprattutt­o le plug-in hybrid (quelle che si ricaricano alla spina per viaggiare in elettrico per una cinquantin­a di chilometri).

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Al debutto. La nuova Opel Ampera-e ha una grande autonomia: fino a 500 km

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