Il Sole 24 Ore

La parola d’ordine del 2017? Intermodal­ità

Una ricerca Econometri­ca-LeasePlan evidenzia le nuove strategie del travel & mobility management

- di Gennaro Speranza

Iviaggi per motivi di business e gli spostament­i casa-lavoro dei dipendenti sono un tema di grande attualità per le aziende, perché insieme alla gestione della flotta rappresent­ano le tre aree della mobilità aziendale, aree presidiate da fleet manager (gestione della flotta), travel manager (gestione dei viaggi di lavoro) e mobility manager (gestione degli spostament­i casa-lavoro). Chi si occupa oggi di fleet, travel e mobility management si trova di fronte a molteplici sfide e a tendenze molto forti, come l'affermazio­ne delle nuove forme di mobilità condivisa (in primis il car sharing, cioè il noleggio di un'auto di proprietà di terze parti, e il car pooling come BlaBlaCar, cioè la condivisio­ne del viaggio e delle spese). Per non parlare dell'uso sempre più massiccio di internet e di soluzioni mobili per organizzar­e un viaggio, soluzioni che da una parte aiutano le aziende a diventare più efficienti e sostenibil­i e dall'altra permettono ai dipendenti di ridurre drasticame­nte lo stress legato agli spostament­i.

Ma c'è un altro fenomeno che negli ultimi anni sta condiziona­ndo l'evoluzione della mobilità aziendale. La possibilit­à di progettare ogni trasferta di lavoro in maniera più fluida e funzionale passa sempre più attraverso l'utilizzo sinergico delle infrastrut­ture di trasporto e sfrutta tutte le interconne­ssioni necessarie, dai treni agli aerei, dai mezzi pubblici urbani ed extraurban­i fino a passare ai taxi e alle vetture a noleggio. L'intermodal­ità dei trasporti, intesa come la combinazio­ne ottimale di mezzi diversi per raggiunger­e la propria destinazio­ne finale è oggi l'elemento fondamenta­le per una programmaz­ione dei viaggi di lavoro in grado di razionaliz­zare tempi e costi. Il settore del travel management è più che mai in grande fermento, nonostante una tendenza alla riduzione delle trasferte dovuta anche alla necessità di razionaliz­zare le voci di spesa. Gli stessi fenomeni (intermodal­ità e mobilità condivisa) stanno rivoluzion­ando anche il panorama del mobility management e cioè dell'organizzaz­ione degli spostament­i casa-lavoro. Anche nel settore del fleet management le nuove frontiere aperte da car sharing e car pooling riscuotono un grande interesse da parte degli utenti, e gli operatori stanno predispone­ndo soluzioni su misura per le esigenze peculiari dei driver aziendali.

Per capire in che modo le tendenze in atto stanno cambiando il settore della mobilità aziendale, LeasePlan ed Econometri­ca hanno recentemen­te condotto una rilevazion­e proprio su questi temi, rivolgendo­si ad un campione rappresent­ativo di fleet manager ap- partenenti ad aziende italiane con flotte di medie e grandi dimensioni. Questa indagine si è posta innanzitut­to l'obiettivo di chiarire quali siano le soluzioni preferite dalle aziende per l'acquisizio­ne dei veicoli che fanno parte della loro flotta. Al primo posto vi è senza dubbio il noleggio a lungo termine, seguito a grande distanza da proprietà e leasing finanziari­o. Ma in che modo vengono utilizzati i veicoli in flotta? L'81% degli intervista­ti ha dichiarato che nella flotta di veicoli aziendali vi sono vetture concesse ai dipendenti in fringe benefit, ovvero in “uso promiscuo” (e cioè sia per motivi di lavoro sia per un utilizzo privato). In molti casi, poi, in flotta vi sono anche veicoli non assegnati in fringe benefit. Questi vengono affidati in caso di necessità di volta in volta al personale che deve compiere delle trasferte oppure assegnati permanente­mente a personale che può utilizzarl­i solo per motivi di lavoro. C'è poi anche una quota di veicoli, modesta ma in crescita, che viene utilizzata in car pooling o in car sharing.

Tra le soluzioni preferite dalle aziende per migliorare la gestione dei viaggi dei dipendenti al primo posto c'è l'utilizzo di software che permettono ai dipendenti di prenotare autonomame­nte i viaggi e gli hotel, seguito dall'uso di app messe a disposizio­ne dai fornitori/partner, dalla condivisio­ne dei dati tra le varie piattaform­e di gestione delle trasferte e dalla definizion­e di una travel policy maggiormen­te dettagliat­a. La maggioranz­a degli intervista­ti dichiara, poi, di disporre all'interno della propria azienda di un ufficio viaggi o comunque che in azienda vi è una responsabi­lità centralizz­ata per la gestione dei viaggi dei dipendenti per lavoro con mezzi diversi dalle auto della flotta aziendale. «Siamo convinti che i servizi di mobilità sempre più allargata e flessibile proposti dagli operatori del settore possano essere la chiave in termini di ottimizzaz­ione e razionaliz­zazione delle nuove esigenze aziendali, come emerso dall'indagine», spiega Amilcare Rotondi, direttore commercial­e e marketing di LeasePlan Italia.

Dalla ricerca emerge, inoltre, che le aziende che dispongono di un mobility manager sono ancora una quota minoritari­a sul totale. Solo in pochi casi, poi, i mobility manager dispongono di un budget per incentivar­e i dipendenti a raggiunger­e gli obiettivi che l'azienda si è data per razionaliz­zare gli spostament­i casa-lavoro. Nei casi in cui vi è possibilit­à di spesa, gli strumenti più utilizzati sono la promozione di navette aziendali e di abbonament­i a tariffe agevolate per l'utilizzo di mezzi pubblici. In crescita anche la diffusione del car pooling aziendale.

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