Il noleggio ai privati? Da rodare
Molti i disguidi segnalati dai primi clienti non aziendali, a partire dalle auto consegnate con le gomme «illegali»
Gestito finora sottovoce, il noleggio ai privati è finalmente realtà. Il cambiamento culturale in atto di affrancamento dal concetto di proprietà dell'auto pur garantendosi il suo utilizzo sta spostando l'attenzione dei privati verso il noleggio e altre soluzioni (come il car sharing, il noleggio con autista alla Uber e per i giovani il car pooling come BlaBla car). I volumi, pur se al momento limitati a poco più di 10mila contratti annui, sono però cresciuti del 300% in quattro anni e sono destinati ad aumentare ulteriormente.
Attorno al 2010, i noleggiatori avevano già provato a sondare la domanda dei privati, con risultati non del tutto brillanti. Non era stato tenuto sufficientemente in conto che al privato, meno che alle aziende, i classici vantaggi del noleggio nella gestione dell'auto interessano relativamente. Molto più importanti per loro i risparmi sui costi e la qualità dei servizi, innanzitutto assicurazione, manutenzione e riparazione. Le società di noleggio, almeno quelle più strutturate, si sono organizzate con reparti specializzati nella gestione dei piccoli clienti e hanno predisposto reti esterne per assisterli.
Nonostante il grande impegno delle strutture centrali, quelle periferiche però non sono ancora del tutto preparate ad assicurare il necessario supporto alla nuova clientela. Generalmente si tratta di assicuratori, periti, agenzie di pratiche auto o di finanziamento, autosaloni indipendenti, ma anche concessionari (che sono i più preparati, comunque). Fatti salvi alcuni casi di eccellenza, il lavoro di miglioramento che attende i noleggiatori è ancora parecchio. I non pochi disservizi e le lamentele che stanno emergendo sono tali da rischiare di rallentarne lo sviluppo.
Ad esempio, il noleggio ai privati calza perfettamente a chi, avendo goduto del benefit dell'auto aziendale, viene collocato a riposo o cambia attività mettendosi in proprio. Venendosi a trovare di colpo senza auto è portato a valutare seriamente l'alternativa del noleggio all'acquisto. Ha però fretta e bisogno di particolare attenzione e di assistenza per valutare tutti gli aspetti di convenienza. In caso contrario abbandona l'idea e si rivolge a un concessionario per l'acquisto. Come dargli torto? Sono purtroppo molte le segnalazioni in questo senso. Una racconta che trattative iniziate a giugno dello scorso anno si sono risolte, dopo odissee incredibili, nelle settimane scorse e con il rimpallo tra tre diverse aziende di intermediazione, senza che l'azienda di noleggio sia mai intervenuta, nonostante i numerosi reclami inviati dal cliente. Per non parlare dei contratti inizialmente intestati al privato e poi volturati alla sua piccola azienda per presunte necessità del noleggiatore, omettendo, nella trascrizione, importanti clausole richieste dal cliente.
Altre segnalazioni riguardano gli pneumatici. Nelle zone in cui nei mesi invernali sono obbligatorie le gomme termiche, non è rara la consegna di vetture con pneumatici estivi nonostante la richiesta di intervento. Nel migliore dei casi la risposta al driver è stata: «Le diamo un set di catene da neve così può circolare». Ma diverse concessionarie hanno preteso che il cliente portasse l’auto dal suo gommista convenzionato per montare le invernali, transitando intanto in violazione delle norme regionali sull’obbligo di catene a bordo o di gomme invernali montate. Chi avrebbe pagato l’eventuale multa? E in caso di incidente (slittamento sul ghiaccio con tamponamento, ad esempio) che cosa avrebbe obiettato l’assicurazione?
Poi magari si scopre che il servizio di sostituzione gomme non è inserito contrattualmente e viene addebitato a parte (magari con una tariffa superiore a quella pattuita) o che il gommista pretende il pagamento del servizio a fronte della negata autorizzazione del noleggiatore. Ci sono anche casi di vetture assegnate temporaneamente in pre-noleggio, per ritardo di consegna, con limitazioni assicurative come la rottura dei cristalli e del tetto. Si pensi ai rischi di grandine. Che dire poi di chi ha subito non uno ma quasi tutti i disservizi elencati? Lapidario il commento di una fonte che ci ha chiesto di non essere identificabile: «Sono finito in una rete di venditori che mi ha deluso». Il danno di un privato respinto dal noleggio è doppio, perché non si limita alla perdita di un contratto, ma si concretizza in un acquisto in più presso il concessionario.
Probabilmente i noleggiatori possono risolvere i problemi migliorando la selezione dei partner esterni e/o remunerandoli meglio. Il noleggio ai privati non può fermarsi dinanzi a queste prime difficoltà. Il noleggio impone, a ragione, al privato interessato di cambiare mentalità rispetto all'acquisto; ma anche agli operatori è richiesto un cambiamento, paragonabile a quello del grossista che intende estendere l'attività alla vendita al dettaglio. Le due attività sono simili, ma richiedono un diverso approccio perché le due fasce di clienti hanno competenze ed esigenze diverse.