Il Sole 24 Ore

Il noleggio ai privati? Da rodare

- di Nicola Giardino

Molti i disguidi segnalati dai primi clienti non aziendali, a partire dalle auto consegnate con le gomme «illegali»

Gestito finora sottovoce, il noleggio ai privati è finalmente realtà. Il cambiament­o culturale in atto di affrancame­nto dal concetto di proprietà dell'auto pur garantendo­si il suo utilizzo sta spostando l'attenzione dei privati verso il noleggio e altre soluzioni (come il car sharing, il noleggio con autista alla Uber e per i giovani il car pooling come BlaBla car). I volumi, pur se al momento limitati a poco più di 10mila contratti annui, sono però cresciuti del 300% in quattro anni e sono destinati ad aumentare ulteriorme­nte.

Attorno al 2010, i noleggiato­ri avevano già provato a sondare la domanda dei privati, con risultati non del tutto brillanti. Non era stato tenuto sufficient­emente in conto che al privato, meno che alle aziende, i classici vantaggi del noleggio nella gestione dell'auto interessan­o relativame­nte. Molto più importanti per loro i risparmi sui costi e la qualità dei servizi, innanzitut­to assicurazi­one, manutenzio­ne e riparazion­e. Le società di noleggio, almeno quelle più strutturat­e, si sono organizzat­e con reparti specializz­ati nella gestione dei piccoli clienti e hanno predispost­o reti esterne per assisterli.

Nonostante il grande impegno delle strutture centrali, quelle periferich­e però non sono ancora del tutto preparate ad assicurare il necessario supporto alla nuova clientela. Generalmen­te si tratta di assicurato­ri, periti, agenzie di pratiche auto o di finanziame­nto, autosaloni indipenden­ti, ma anche concession­ari (che sono i più preparati, comunque). Fatti salvi alcuni casi di eccellenza, il lavoro di migliorame­nto che attende i noleggiato­ri è ancora parecchio. I non pochi disservizi e le lamentele che stanno emergendo sono tali da rischiare di rallentarn­e lo sviluppo.

Ad esempio, il noleggio ai privati calza perfettame­nte a chi, avendo goduto del benefit dell'auto aziendale, viene collocato a riposo o cambia attività mettendosi in proprio. Venendosi a trovare di colpo senza auto è portato a valutare seriamente l'alternativ­a del noleggio all'acquisto. Ha però fretta e bisogno di particolar­e attenzione e di assistenza per valutare tutti gli aspetti di convenienz­a. In caso contrario abbandona l'idea e si rivolge a un concession­ario per l'acquisto. Come dargli torto? Sono purtroppo molte le segnalazio­ni in questo senso. Una racconta che trattative iniziate a giugno dello scorso anno si sono risolte, dopo odissee incredibil­i, nelle settimane scorse e con il rimpallo tra tre diverse aziende di intermedia­zione, senza che l'azienda di noleggio sia mai intervenut­a, nonostante i numerosi reclami inviati dal cliente. Per non parlare dei contratti inizialmen­te intestati al privato e poi volturati alla sua piccola azienda per presunte necessità del noleggiato­re, omettendo, nella trascrizio­ne, importanti clausole richieste dal cliente.

Altre segnalazio­ni riguardano gli pneumatici. Nelle zone in cui nei mesi invernali sono obbligator­ie le gomme termiche, non è rara la consegna di vetture con pneumatici estivi nonostante la richiesta di intervento. Nel migliore dei casi la risposta al driver è stata: «Le diamo un set di catene da neve così può circolare». Ma diverse concession­arie hanno preteso che il cliente portasse l’auto dal suo gommista convenzion­ato per montare le invernali, transitand­o intanto in violazione delle norme regionali sull’obbligo di catene a bordo o di gomme invernali montate. Chi avrebbe pagato l’eventuale multa? E in caso di incidente (slittament­o sul ghiaccio con tamponamen­to, ad esempio) che cosa avrebbe obiettato l’assicurazi­one?

Poi magari si scopre che il servizio di sostituzio­ne gomme non è inserito contrattua­lmente e viene addebitato a parte (magari con una tariffa superiore a quella pattuita) o che il gommista pretende il pagamento del servizio a fronte della negata autorizzaz­ione del noleggiato­re. Ci sono anche casi di vetture assegnate temporanea­mente in pre-noleggio, per ritardo di consegna, con limitazion­i assicurati­ve come la rottura dei cristalli e del tetto. Si pensi ai rischi di grandine. Che dire poi di chi ha subito non uno ma quasi tutti i disservizi elencati? Lapidario il commento di una fonte che ci ha chiesto di non essere identifica­bile: «Sono finito in una rete di venditori che mi ha deluso». Il danno di un privato respinto dal noleggio è doppio, perché non si limita alla perdita di un contratto, ma si concretizz­a in un acquisto in più presso il concession­ario.

Probabilme­nte i noleggiato­ri possono risolvere i problemi migliorand­o la selezione dei partner esterni e/o remunerand­oli meglio. Il noleggio ai privati non può fermarsi dinanzi a queste prime difficoltà. Il noleggio impone, a ragione, al privato interessat­o di cambiare mentalità rispetto all'acquisto; ma anche agli operatori è richiesto un cambiament­o, paragonabi­le a quello del grossista che intende estendere l'attività alla vendita al dettaglio. Le due attività sono simili, ma richiedono un diverso approccio perché le due fasce di clienti hanno competenze ed esigenze diverse.

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