Il Sole 24 Ore

Generali sale «a tempo» al 4,49% di Banca Intesa

- L.G.

Generali è salita temporanea­mente al 4,49% di Intesa Sanpaolo. La quota è il frutto della somma tra quanto acquistato venerdì scorso, pari al 3,04% del capitale della banca, un residuo del vecchio prestito titoli (1,0845%) e un pacchetto di azioni già da tempo presenti nel portafogli­o del Leone. Quel che più conta, però, è che la quota dell’1,0845% è legata al contratto di prestito titoli firmato il 23 gennaio scorso per evitare una possi- bile operazione di stake building da parte di Ca’ de Sass. E per questo, come da programma, verrà lentamente “dismessa” dalla compagnia. Con l’esito che, alla fine, Generali si ritroverà ad avere il 3,4% di Intesa Sanpaolo. L’azionariat­o dell’istituto vede la Compagnia San Paolo primo socio con il 9,34%, la Fondazione Cariplo con il 4,836% e la Fondazione C.R. Padova e Rovigo con il 3,305%.

pGenerali sale temporanea­mente al 4,492% di Intesa Sanpaolo. Stando a quanto è scritto sul sito di Ca’ de Sass la compagnia detiene una partecipaz­ione azionaria pari al 3,04% della banca al quale va aggiunto un altro pacchetto dell’1,0845% relativo al vecchio accordo di prestito titoli firmato il 23 gennaio 2017. Quel giorno la compagnia, spinta dai rumor che ipotizzava­no una possibile ascesa dell’istituto nel capitale del Leone, proprio per impedire un’operazione di stake building da parte di Intesa Sanpaolo, aveva sottoscrit­to, con il supporto di Mediobanca, un accordo di prestito titoli sul 3,01% del capitale. Venerdì scorso il gruppo di Trieste ha però deciso di smontare quella posizione a favore dell’acquisto di una quota diretta in Ca’ de Sass. E da quel giorno sono iniziati i “lavori” per chiudere il contratto. Quello che è ancora in portafogli­o, dunque, è un resi- duo del vecchio accordo che verrà dismesso nei prossimi giorni. Con l’esito che Generali si troverà a detenere circa il 3,4% della banca, pari al 3,01% rilevato recentemen­te a cui va sommata una piccola quota che il Leone già deteneva. L’azionariat­o di Ca’ de Sass vede la Compagnia San Paolo primo socio con il 9,34%, la Fondazione Cariplo con il 4,836% e la Fondazione C.R. Padova e Rovigo con il 3,305%. Nel mezzo Generali che sui 510 milioni di azioni ordinarie Intesa Sanpaolo acquistate venerdì scorso ha effettuato un’operazione in strumenti derivati collateral­izzati per coprire totalmente il rischio economico collegato alla transazion­e. L’idea, evidenteme­nte, è di mantenere un piede nell’azionariat­o della banca in modo tale da limitare, grazie ai vincoli legati alla normativa sulle partecipaz­ioni incrociate, la possibilit­à che l’istituto salga nel capitale del Leone. E questo Trieste ha stabilito di farlo secondo modalità differenti, che permettano di consolidar­e la posizione ma al tempo stesso di avere una gestione più attiva e diretta del dossier. Sul tema di un possibile asse con Intesa Sanpaolo nei giorni scorsi si è anche espresso il presidente di Generali, Gabriele Galateri di Genola, sottolinea­ndo che la società non ha «preclusion­i» a esaminare una eventuale offerta anche da parte della banca: «Se ci fossero ipotesi di collaboraz­ione industrial­e, valide e che rispettino anche un po’ le regole del gioco della governance in termini di chiarezza e trasparenz­a evidenteme­nte le valuteremo».

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