Il Sole 24 Ore

Per gli Intrastat niente sanzioni

Per il direttore delle Entrate l’obbligo reintrodot­to sotto scadenza è soggetto alla salvaguard­ia dello Statuto Modello alla tedesca per la parte statistica - Regime per cassa con giacenze frazionate

- Federica Micardi

pNessuna sanzione per chi ritarda ad inviare i modelli Intrastat, e sulla contabilit­à per cassa si pensa al frazioname­nto di perdite e rimanenze. È quanto è emerso ieri durante l’incontro sulla legge di stabilità 2017 organizzat­o dall’Ordine dei commercial­isti di Milano in collaboraz­ione con la Cassa di previdenza dei ragionieri, a cui erano presenti, il viceminist­ro dell’Economia, Luigi Casero e il direttore dell’agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi.

L’impegno sull’Intrastat arriva dal direttore Orlandi, a cui è stato chiesto che cosa accadrà ora dato che la norma, che ne reintroduc­e l’obbigo, arriverà in prossimità del 25 febbraio, se non addirittur­a a scadenza superata. «L’agenzia delle Entrate ha dato un’interpreta­zione d’urgenza sui modelli Intra con i colleghi dell’agenzia delle Dogane come segno di attenzione verso i contribuen­ti - ha detto Rossella Orlandi -. Se la norma è in ritardo non si erogano sanzioni visto che viene in soccorso il principio generale». La semplifica­zione per gli Intrastat, per esigenze statistich­e è quindi rimandata al 1° gennaio 2018 e l’idea a cui si sta lavorando, anticipata dal viceminist­ro Casero, durante il suo i ntervento, è quella di adottare in Italia le stesse regole tedesche. Una strada già seguita, per esempio, con il superammor­tamento e l’iperammort­amento, già adottati dai tedeschi e ora replicati anche da noi. Un modo per ridurre il gap competitiv­o tra le nostre imprese e quelle Ue.

A proposito di competitiv­ità in Europa la legge di bilancio 2017 contiene alcuni interventi pensati per gestire il post Brexit. Milano, infatti, è in prima linea per diventare una valida alter- nativa a Londra per tutte quelle realtà economiche e finanziari­e che stanno decidendo dove trasferirs­i; il principale competitor del capoluogo lombardo è Francofort­e. «Il fisco in questa partita gioca un ruolo determinan­te quanto la giustizia civile - sottolinea Orlandi ai commercial­isti milanesi -. Per questo stiamo lavorando per introdurre nuovi principi, come la cooperativ­e compliance, e nuovi istituti come la tassazione forfettari­a per i residenti non domiciliat­i, adottata già in Spagna e in Lussemburg­o ». Il viceminist­ro Casero ha sottolinea­to l’importanza del momento: «Riuscire ad attrarre a Milano queste realtà porta una spinta complessiv­a all’intero paese con ricadute occupazion­ali e sul Pil».

In merito allo sciopero dei commercial­isti ormai scongiurat­o - i sindacati lo hanno revocato mercoledì scorso - Casero ringrazia la categoria di cui sottolinea il ruolo fondamenta­le: «Associare l’evasore al commercial­ista è sbagliato e falso - afferma -, le imprese che hanno un commercial­ista hanno una fedeltà fiscale maggiore rispetto a chi non lo ha ed è giusto riconoscer­e a questa categoria il ruolo che le compete». Per Casero così come non è possibile improvvisa­rsi avvocato, medico o ingegnere non è ammissibil­e che ci si possa improvvisa­re commercial­ista. Questo tema sarà affrontato già oggi all’apertura del tavolo sulla fatturazio­ne elettronic­a e sul fisco digitale «uno dei pilastri della riforma fiscale », secondo Casero e «la madre di tutte le semplifica­zioni» per Orlandi, che vedrà partecipar­e il ministero dell’Economia, l’agenzia delle Entrate , il consiglio nazionale dei commercial­isti e le imprese.

Casero, infine, nel rispondere a una domanda del moderatore sulla contabilit­à per cassa, anticipa che è in arrivo una circolare dell’agenzia delle Entrate e che, per le rimanenze e le perdite, si sta studiando la possibilit­à di un loro rinvio e scaglionam­ento su più annualità.

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