Il Sole 24 Ore

Precompila­ta verso la proroga

La scadenza del 28 febbraio è molto vicina anche con le promesse semplifica­zioni Casero: «L’input delle correzioni alle specifiche tecniche è già partito»

- Saverio Fossati

Le correzioni alle «specifiche tecniche» della comunicazi­one da inviare entro il 28 febbraio (con i dati dei condòmini che benefician­o della detrazione Irpef per lavori sulle parti comuni) si faranno. Parola del vice ministro dell’Economia, Luigi Casero, interpella­to ieri a Milano dal Sole 24 Ore, che ha confermato quanto scritto il 19 febbraio sul giornale: «L’input per correggere le specifiche tecniche è stato dato, e non è esclusa neppure una piccola proroga ».

Quindi la semplifica­zione chiesta da Confediliz­ia per l’adempiment­o a carico degli amministra­tori condominia­li sta per essere recepita dal- l’ agenzia delle Entrate ma i giorni che mancano alla scadenza sono davvero pochi: in questo contesto, quindi, una breve proroga che non impedisca all’Agenzia di recepire i dati provenient­i dagli amministra­tori (valutabili in parecchie decine se non alcune centinaia di migliaia) in modo da poterli inserire nella dichiarazi­one dei redditi «precompila­ta» (modello 730 o Redditi) che i contribuen­ti dovrebbero avere a disposizio­ne tra un paio di mesi, il 15 aprile 2017, per poi procedere alla consegna entro il 24 luglio 2017.

È quindi ragionevol­e pensare che la proroga non possa essere decisa per un a data lontana, come il 30 giugno (questo il nuovo termine chiesto da Anaci in una lettera al ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan), ma un differimen­to si renderebbe davvero indispensa­bile per permettere agli amministra­tori condominia­li di rivedere le comunicazi­oni in giacenza e quelle ancora da fare alla luce della promessa semplifica­zione.

Il vero problema, infatti è il modo in sono state predispost­e le specifiche tecniche allegate al provvedime­nto dell’Agenzia, dove sono indicati i dati da inserire nella comunicazi­one . Confediliz­ia ha fatto presente che invece di fare riferiment­o ai soli condòmini e alle quote di spesa agli stessi attribuite, vengono nominati altri soggetti (inquili- ni, comodatari, familiari conviventi, eccetera). In sostanza, chi ha predispost­o le «specifiche tecniche» è andato oltre quanto indicato nel Dm del 1° dicembre 2017 ma anche oltre quanto indicato nel provvedime­nto del 27 gennaio della stessa Agenzia, dove si parla dei soli «condòmini», quindi dei soli titolari di diritti reali. Del resto, sinora, l’amministra­tore si limitava a fornire ai singoli condòmini la quota spettante e pagata, dopo di che questa poteva essere suddivisa tra i vari aventi diritto (inquilini, conviventi, comodatari) a loro stessa cura nelle loro dichiarazi­oni dei redditi. E il sistema ha sempre funzionato.

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