Il Sole 24 Ore

La morosità sale alle stelle nel 2016

La cr isi pesa sempre più: in media ci sono 1.250 euro per ogni nucleo familiare «r itardatar io»

- S.Fo.

Ritardi nei versamenti sempre più frequenti: il P il sarà anche aumentato nel 2016 ma non abbastanza da assicurare la puntualità dei pagamenti dei contributi condominia­li.

Di fatto, nei maggiori centri d’Italia, l’incremento percentual­e registrato nel 2016 da Confabitar­e (associazio­ne di proprietar­i di casa) e Confammini­strare (amministra­tori condominia­li) è mediamente sul 20-25%, quindi elevatissi­mo. A lanciare l’allarme è Alberto Zanni, presidente di Confabitar­e: «Con l’entrata in vigore, il 18 giugno 2013, della nuova legge di riforma del condominio, l’amministra­tore di condominio è obbligato a rientrare dei mancati incassi emettendo un decreto ingiuntivo nei confronti dei condomini morosi, non appesanten­do quindi di ulteriori spese gli altri condomini, come avveniva in precedenza».

Nel 2016 i dati confermano l’affermarsi di questo fenomeno nelle maggiori città, dove vive un cittadino su sei, con ampie percentual­i. In testa alla classifica troviamo Bologna con un + 33,8 % poi Roma con + 33% , seguita da Napoli con + 32,7%, Torino +31,8 %, Milano + 30%, Catania + 29,6%,Firenze +28%, Genova + 26,5%, Cagliari + 24,8%, Palermo e Bari registrano rispettiva­mente un + 23,7% e un + 22,6%, a seguire Padova con + 21,3% e in fondo alla graduatori­a Venezia un +19%. «Questi numeri , conclude Zanni, dimostrano purtroppo l’ampio diffonders­i di questo fenomeno, anche se va detto, che sempre più spesso, alcuni condomini approfitta­vano della situazione critica, per fare i “furbetti” e non pagare le rate, in quanto sapevano che difficilme­nte potevano essere presi provvedime­nti nei loro confronti. Ma dopo il 18 giugno 2013 le cose sono cambiate». Decisament­e rilevante anche l’importo medio l’importo medio nazionale delle morosità rilevato da Confabitar­e: 1.250 euro a nucleo familiare, un’enormità per chi evidenteme­nte è in difficoltà, un intero stipendio mensile (o anche di più) per famiglie che probabilme­nte sono già in larga misura monoreddit­o. Rimane poi da gestire il fronte della «parziariet­à». La riforma dice che i creditori del condominio devono rivolgersi prima ai morosi e solo do- po ai proprietar­i in regola.

Ma molti giudici – anche se non tutti – consentono ai creditori di pignorare il conto condominia­le, su cui si trovano le somme versate da chi paga con puntualità. Senza dimenticar­e che i fornitori più forti spesso riescono a farsi pagare a discapito degli altri sempliceme­nte minacciand­o di staccare il gas o l’acqua, o magari di non riparare l’ascensore. In questi casi, i princìpi del Codice soccombono di fronte alla prassi. Il pignoramen­to del conto corrente condominia­le è comunque la vera minaccia per l’assetto finanziari­o del condominio. Come è stato chiarito sul Sole 24 Ore il 14 febbraio scorso, il pignoramen­to del conto è legittimo ogni volta che il creditore non venga pagato neppure in parte e quando, successiva­mente, l’amministra­tore comunichi i nominativi dei morosi senza identifica­re il nesso tra la loro morosità e il credito del fornitore. Basterebbe quindi pagare un acconto per mettere in serie difficoltà il creditore.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy