Il rischio che si inneschi una dinamica a due velocità
Lo spettro della deflazione sembra ormai allontanato. I prezzi stanno lentamente accelerando, come auspicato in primis dallaBce che ha messo in campo armi pesanti, ma si profilano altri e complessi nodi da sciogliere. In cima all’agenda occorrerebbe mettere politiche espansive per investimenti e lavoro, sostegni e stimoli a imprese e famiglie. Con progetti mirati e alleggerimenti fiscali.
In sostanza oggi la sfida si gioca sul sostegno reale alle politiche espansive di stimolo finanziario e sugli interventi a sostegno della domanda interna e degli investimenti.
Va intanto detto che c’è comunque una componente specifica nei dati sui prezzi al consumo, legata alle gelate e ai conseguenti rincari per energia e alimentari. L’inflazione di fondo resta infatti contenuta. Così come resta ampia la distanza tra la media italiana e quella del resto di Eurolandia, che si sta avvicinando molto ai target Bce.
I consumatori fanno notare i rincari pesanti per il carrello della spesa, che hanno un impatto sulle famiglie a minor capacità di spesa causa redditi. Ricordiamo che la vasta area dei pensionati accusa massicciamente le tensioni sui prezzi. Mentre è in atto una stretta sui vitalizi.
Quindi da un lato c’è da essere soddisfatti per il fatto che il tasso di crescita dei prezzi al consumo si è riportato sui livelli massimi da almeno tre anni a questa parte, dall’altro lato occorre però che vengano implementate tutte le iniziative - e le riforme strutturali - che servono a rimettere speditamente in marcia l’Azienda Italia.
L’espansione del mercato del lavoro, il rilancio degli investimenti e la crescita dei consumi e della domanda interna devono necessariamente accompagnare la crescita dei prezzi al consumo. Bene se l’inflazione, all’interno dei target, si accompagna a una fase espansiva del tessuto economico e soprattutto a una massiccia crescita della competitività frutto di investimenti nella modernizzazione dei processi produttivi delle imprese manifatturiere.
La ripresa dell’inflazione, ancorchè assai modesta ancora, testimonia dello scampato pericolo della spirale negativa dei prezzi, ma deve essere l’innesco per una nuova fase espansiva dell’intera economia italiana, in sintonia con quanto avviene nel resto d’Europa.
L’altro pericolo infatti è che ci siano scenari a due velocità, ovvero che si amplifichino divari strutturali che tendono poi a incidere sulla competitività.
La dinamica dei prezzi in questo ambito è un po’ un termometro dello stato di salute. Dobbiamo cogliere i segnali più deboli, più sottili, per poter mettere in campo le iniziative più utili e raffinate. Iniziative mirate a rafforzare la creazione di ricchezza e competitività. Errori, passi falsi o negligenze in questo momento potrebbero rivelarsi poi fatali in una fase di correzione dello scenario e del ciclo.