Il leader dei tassisti: non possiamo passare per violenti Bittarelli: intesa primo passo, lo stop ha favorito Uber e Ncc
p «Una opportunità importante per mettere mano a problemi che ormai si trascinano da anni». Loreno Bittarelli, figura di primo piano della categoria dei tassisti, parla di «punto di partenza» in merito all’intesa raggiunta tra auto bianche e ministero dei Trasporti sulla lotta all’abusivismo e il riordino dell’intero settore, dopo le proteste dei giorni scorsi da parte degli stessi tassisti. Bittarelli, presidente di URI – Unione Radiotaxi Italiani (12mila iscritti su 40mila tassisti in Italia) si è distinto nei giorni scorsi per le parole molto critiche nei confronti della piega che ha preso la protesta dei suoi colleghi, con violenze e uno stop di 6 giorni che ha prodotto «danni enormi alla nostra categoria». I «nostri utenti – ha scritto lunedì Bittarelli in un comunicato di fuoco – stanno subendo profondi disagi e non si possono difendere i nostri diritti calpestando quelli di chi ci dà il mangiare tutti i giorni. Moltissimi di loro sono stati costretti ad utilizzare gli Ncc ed hanno scaricato Uber. In 6 giorni ogni tassista ha perso 600 euro e complessivamente abbiamo regalato ai nostri concorrenti quasi 8 milioni di euro».
Una posizione che ha portato il leader dei tassisti ad annunciare la sua non partecipazione all’incontro con il ministro: pur essendo stato tra gli organizzatori dell’incontro «la nostra onestà intellettuale ci impone di prendere atto di quanto avvenuto e fare un passo indietro», ha concluso Bittarelli nella sua nota di lunedì.
Il presidente di Unione Radiotaxi Italiani, alla fine, all’incontro al ministero si è presentato: «Non avevo intenzione di andare – spiega – ma poi ho rivisto i miei propositi su pressione degli altri responsabili dei tassisti e dei sindacalisti che ritenevano importante il mio contributo». Bittarelli è stato a capo di tutte le proteste delle auto bianche, non ultima la «lotta» contro le liberalizzazioni del 2012 volute dall’al- lora premier Mario Monti, tanto da essere anche candidato (non eletto) nelle politiche del 2013 alla Camera nella circoscrizione Lazio 1 con Fratelli d’Italia.
«Il governo – spiega Bittarelli – dovrebbe iniziare a far rispettare le regole che già ci sono: Taxi e Ncc svolgono due compiti diversi, e questi ultimi non possono fare concorrenza alle auto bianche. I “noleggio con conducente” non hanno obbligo di tariffa e di turnazione, dopo la chiamata devono tornare in rimessa e non possono sostare su suolo pubblico. I tassisti hanno l’obbligo di tariffa e di turnazione, sostano su aree pubbliche specifiche e non possono rifiutarsi di fornire la prestazione». Anche su Uber, Bittarelli specifica: «Non siamo contro le innovazioni. Noi per primi abbiamo impiegato le app. Ma Uber va utilizzato nel rispetto delle regole: non possono andare in giro per la città in attesa di una chiamata, facendo di fatto il lavoro dei taxi ma senza sottostare alle loro regole».
Sulle proteste e gli scontri, il leader dei tassisti è netto: «Ci siamo dissociati fin dall’inizio. Non possiamo passare per violenti e chi decide di non scioperare non può essere minacciato. Anche perché quelle proteste non sono servite a nulla: l’emendamento al Milleproroghe è rimasto».