Il Sole 24 Ore

Il leader dei tassisti: non possiamo passare per violenti Bittarelli: intesa primo passo, lo stop ha favorito Uber e Ncc

- Andrea Marini

p «Una opportunit­à importante per mettere mano a problemi che ormai si trascinano da anni». Loreno Bittarelli, figura di primo piano della categoria dei tassisti, parla di «punto di partenza» in merito all’intesa raggiunta tra auto bianche e ministero dei Trasporti sulla lotta all’abusivismo e il riordino dell’intero settore, dopo le proteste dei giorni scorsi da parte degli stessi tassisti. Bittarelli, presidente di URI – Unione Radiotaxi Italiani (12mila iscritti su 40mila tassisti in Italia) si è distinto nei giorni scorsi per le parole molto critiche nei confronti della piega che ha preso la protesta dei suoi colleghi, con violenze e uno stop di 6 giorni che ha prodotto «danni enormi alla nostra categoria». I «nostri utenti – ha scritto lunedì Bittarelli in un comunicato di fuoco – stanno subendo profondi disagi e non si possono difendere i nostri diritti calpestand­o quelli di chi ci dà il mangiare tutti i giorni. Moltissimi di loro sono stati costretti ad utilizzare gli Ncc ed hanno scaricato Uber. In 6 giorni ogni tassista ha perso 600 euro e complessiv­amente abbiamo regalato ai nostri concorrent­i quasi 8 milioni di euro».

Una posizione che ha portato il leader dei tassisti ad annunciare la sua non partecipaz­ione all’incontro con il ministro: pur essendo stato tra gli organizzat­ori dell’incontro «la nostra onestà intellettu­ale ci impone di prendere atto di quanto avvenuto e fare un passo indietro», ha concluso Bittarelli nella sua nota di lunedì.

Il presidente di Unione Radiotaxi Italiani, alla fine, all’incontro al ministero si è presentato: «Non avevo intenzione di andare – spiega – ma poi ho rivisto i miei propositi su pressione degli altri responsabi­li dei tassisti e dei sindacalis­ti che ritenevano importante il mio contributo». Bittarelli è stato a capo di tutte le proteste delle auto bianche, non ultima la «lotta» contro le liberalizz­azioni del 2012 volute dall’al- lora premier Mario Monti, tanto da essere anche candidato (non eletto) nelle politiche del 2013 alla Camera nella circoscriz­ione Lazio 1 con Fratelli d’Italia.

«Il governo – spiega Bittarelli – dovrebbe iniziare a far rispettare le regole che già ci sono: Taxi e Ncc svolgono due compiti diversi, e questi ultimi non possono fare concorrenz­a alle auto bianche. I “noleggio con conducente” non hanno obbligo di tariffa e di turnazione, dopo la chiamata devono tornare in rimessa e non possono sostare su suolo pubblico. I tassisti hanno l’obbligo di tariffa e di turnazione, sostano su aree pubbliche specifiche e non possono rifiutarsi di fornire la prestazion­e». Anche su Uber, Bittarelli specifica: «Non siamo contro le innovazion­i. Noi per primi abbiamo impiegato le app. Ma Uber va utilizzato nel rispetto delle regole: non possono andare in giro per la città in attesa di una chiamata, facendo di fatto il lavoro dei taxi ma senza sottostare alle loro regole».

Sulle proteste e gli scontri, il leader dei tassisti è netto: «Ci siamo dissociati fin dall’inizio. Non possiamo passare per violenti e chi decide di non scioperare non può essere minacciato. Anche perché quelle proteste non sono servite a nulla: l’emendament­o al Milleproro­ghe è rimasto».

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Presidente Unione Radiotaxi. Loreno Bittarelli

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