Lombardia, tagli alle partecipate
A regime un risparmio di 20 milioni - L’iter di approvazione si chiuderà entro l’estate LOMBARDIA
pIn arrivo il piano di riorganizzazione delle partecipate della Regione Lombardia. Si parla di accorpamenti, soppressioni e soprattutto di «razionalizzazione». Questo il senso delle linee guida tracciate dai vertici del Pirellone e dall’assessorato al Bilancio, che ha messo sotto esame le nove società da riorganizzare, anche secondo quanto indicato dalla legge Madia (che imporrebbe agli enti locali il termine ultimo del 30 giugno per stabilire cosa può essere dismesso perché non coerente con le finalità dell’istituzione). Si tratta di Infrastrutture lombarde, Lombardia Informatica, Arca, Explora, Finlombarda, Navigli Lombardi, Arexpo e Expo, Asam.
Il piano a regime - in un anno e mezzo - porterà ad un risparmio di 20 milioni, su 23 miliardi di bilancio. È chiaro che l’obiettivo non sta tanto nel risparmio quan- to nel migliore funzionamento.
Uscito dall’assessorato al Bilancio verrà definito con una delibera di giunta. A seguito verrà sottoposto al voto del consiglio e poi verrà esaminato dalla Corte dei conti che darà il parere. L’iter verrà completato entro l’estate.
Le soppressioni
La holding Asam, ereditata dalla città metropolitana di Milano (e prima ancora dalla provincia di Milano) verrà liquidata perché ritenuta inutile. Una volta saldati i debiti, pari a circa 80 milioni (probabilmente già svalutabili dalle banche), la Regione Lombardia ritiene non abbia più motivo di esistere. Attualmente è la holding di controllo della Serravalle, di cui possiede il 52,9% delle azioni (la quale a sua volta possiede il 79% circa di Pedemontana e il 18,8% della Tangenziale Esterna di Milano). Asam adesso è al 100% del Pirellone, quindi a questo punto la catena può essere accorciata. Senza Asam, la Regione diventa proprietaria diretta della quota di maggioranza della società stradale Serravalle. Expo intanto è stata messa in liquidazione dal governo entro il 2017: si attende un Dpcm che dia maggiori dettagli.
Le fusioni
Navigli Lombardi - partecipata da Lombardia, Comune di Milano, molti comuni rivieraschi e Camera di commercio di Milano - verrà incorporata in Explora, di cui la Regione detiene il 60 percento. Molti comuni più piccoli hanno già dichiarato di voler uscire dalla compagine societaria, e pure il Comune di Milano intende fare la gara per la gestione della Darsena. Quindi Navigli Lombardi nei fatti non serve più a molto. Possono essere salvate quelle competenze relative alla promozione turistiche dei Navigli. La società, non avendo problemi di bilancio, può essere facilmente inglobata da Explora, che dopo un inizio piuttosto faticoso ora potrebbe essere usata per comunicare il territorio all’estero e in Italia.
Verranno integrate anche Lombardia Informatica e Arca. La prima svolge «un collegamento tra la domanda della Pa e l’offerta del mercato dell’Information & Communication Technology», si legge nel sito ufficiale; Arca svolge lo stesso ruolo per le categorie sanitarie. Quindi i servizi possono essere uniti per migliorare il processo. Lombardia informatica è già stata oggetto di riorganizzazione un anno fa, con la vendita del call center da cui sono arrivati al Pirellone 10 milioni di plusvalenze (con l’esternalizzazione di 900 dipendenti, la metà circa).
Senza variazione Infrastrutture lombarde e Finlombarda, considerati essenziali della Regione (Infrastrutture è definita «prolungamento amministrativo»). Arexpo ha lo scopo di realizzare il progetto del dopo-Expo e la Regione rimane con il 21 per cento.
FUSIONI E CHIUSURE Asam verrà liquidata perché ritenuta ormai inutile; Arca e Lombardia informativa si fonderanno, così come Navigli lombardi e Explora