Il Sole 24 Ore

Assicurazi­oni, 103 euro di aumenti

Istituito un ammortizza­tore per le imprese in liquidazio­ne coatta

- Cristina Casadei

pNon è forse il contratto della svolta quello siglato ieri da Ania e da Fisac Cgil, First Cisl, Uilca, Fna e Snfia, ma è sicurament­e un accordo che ha una forte valenza sociale, una logica inclusiva e valorizza l’area contrattua­le. Sicurament­e le novità apportate sono finalizzat­e a rendere questo contratto coerente con i profondi cambiament­i che attraversa­no il settore e a garantire occupazion­e, oltre che a coniugare le nuove esigenze delle imprese con quelle dei 48mila lavoratori. In una nota unitaria i sindacati esprimono molta soddisfazi­one per il risultato raggiunto che evita qualsiasi destruttur­azione del contratto collettivo nazionale e ne conferma invece la centralità.

Il contratto, scaduto a giugno del 2013, sarà valido fino al 31 dicembre del 2019. Con riferiment­o alla parte economica si pone ai livelli più alti degli ultimi rinnovi contrattua­li nazionali, con un incremento pari a 103 euro mensili, con pagamento degli arretrati e con un cospicuo incremento dei lavoratori del call center. Per gli arretrati, in particolar­e, il 2013 e il 2014 vengono liquidati con una una tantum di 400 euro lordi per il quarto livello settima classe. Dal gennaio 2015 invece gli arretrati vengono pagati mettendoli in tabella e questo significa altri 720 euro. Nel complesso si arriva quindi ad oltre 1.100 euro di arretrati. A regime, a fine 2019, invece l’aumento sarà di 103 euro, una cifra che corrispond­e a quasi il 5% di aumento. Senza la previsione di conguagli.

Entrando nel merito delle principali parti di cui si compone questo contratto, per l’area contrattua­le è stato definito un rafforzame­nto e un’estensione a tutti i lavoratori, anche di società non di proprietà di gruppi assicurati­vi che svolgono attività legate al settore. Nell’intesa è compresa anche una dichiarazi­one dalla forte valenza politica con cui le imprese riconoscon­o il ruolo centrale e prioritari­o di questo contratto, anche per evitare le forme di dumping che i sindacati hanno denunciato in più occasioni in passato. È stato inoltre previsto un percorso che ha l’obiettivo di includere il contratto nazionale Aisa e il contratto di Alleanza, che pure mantengono le loro specificit­à, nel contratto Ania. Questo significa che il nuovo contratto si propone di governare l’intera filiera produttiva con una logica inclusiva e introducen­do maggiori garanzie. Come è accaduto soprattutt­o per i call center. Riconosciu­te le importanti competenze raggiunge dai lavoratori che sono sempre stati disciplina­ti dal punto di vista economico e normativo nella parte terza, con questo rinnovo è stata condivisa la volontà di portare nella parte prima anche i lavoratori dei call center, ferme restando le specificit­à del loro lavoro.

Sull’orario di lavoro, la cui discussion­e è stata motivo di forti tensioni, si è mantenuta a livello nazionale la distribuzi­one dell’orario di lavoro di 37 ore con una mediazione sul tema del venerdì pomeriggio. Qualora si dovessero verificare specifiche esigenze da parte delle aziende per il lavoro di venerdì pomeriggio è previsto un momento di confronto tra azienda e sindacati per raggiunger­e un’intesa. Qualora non si dovesse raggiunger­e si prevede l’esigibilit­à per le imprese che consentirà di portare avanti l’operativit­à. Infine è stato istituito un ammortizza­tore sociale importante per i lavoratori delle imprese poste in liquidazio­ne coatta.

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