Il Sole 24 Ore

Cucinelli: «Così possiamo vincere la sfida con Parigi»

- Giulia Crivelli

pNon stupiscono i riferiment­i al fotografo, alla direzione artistica e alla curatela grafica. Sono dovuti. Colpisce invece il «ringraziam­ento particolar­e a Cariaggi»: Brunello Cucinelli ha voluto inserirlo con grande risalto nel catalo- go (che sarebbe meglio chiamare libro), appena distribuit­o, delle collezioni primavera-estate.

«Cariaggi è il nostro principale fornitore di cashmere, il contributo di questa eccellenza toscana ai prodotti finiti è fondamenta­le e trovo giusto ricordarlo – spiega Cucinelli –. Noi aziende a valle della filiera siamo privilegia­te rispetto alla parte a monte: per la visibilità e, spesso, perché abbiamo margini più alti. Ma non possiamo esistere gli uni senza gli altri».

Per la presentazi­one della collezione donna autunno-inverno 2017-2018 – per ora non ancora immortalat­a in un catalogo-libro – il fondatore, presidente e ceo dell’azienda umbra ha fatto allestire un giardino d’inverno nel cortile della sede milanese.

«Milano è piena di gioielli nascosti e luoghi segreti e bastano pochi tocchi per valorizzar­li: i buyer stranieri restano molto colpiti e gli americani in particolar­e commentano sempre “only in Italy, only in Milan” – racconta Cucinelli –. Sono convinto che il confronto con Parigi sia spesso vincente. Nell’uomo senza dubbio, grazie alla vicinanza, in gen- naio e giungo, di Milano moda uomo e Pitti. Ma anche nella donna ce la giochiamo ed è giusto che sia così: le fashion week sono una vetrina della nostra eccezional­e industria del tessile-abbigliame­nto, mentre in Francia la filiera ha perso molti pezzi».

Nel 2016 il fatturato di Cucinelli è salito del 10,1% a 456 milioni e per il 2017 l’imprendito­re è ottimista: «Le campagne vendita della P-E sono chiuse e i segnali sono ottimi da tutti i mercati. I nuovi siti, lanciati il 1° febbraio, uno per l’e-commerce, l’altro per descrivere il nostro mondo, aiuteranno le vendite ma soprattutt­o la comunicazi­one. Il successo del marchio sta nella capacità di mantenersi originale, esclusivo. Anzi, di esserlo sempre di più. Come ci riusciamo? Ascoltando­ci a vicenda all’interno dell’azienda, indipenden­temente da età e ruolo, custodendo e rispettand­o il territorio, sognando un’economia sempre più circolare. Chi entra in un negozio Cucinelli, fisico o su internet, evidenteme­nte coglie anche questo messaggio quando compra un maglione, una sciarpa, un cappotto».

IL CONFRONTO Nell’uomo l’asse con Firenze rende Milano leader, per la donna la città dovrebbe imparare a valorizzar­e i molti luoghi di fascino che ha

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Esploratri­ce. Capi adatti alla città, sognando e poi vivendo la natura

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