All’estero «concept» italiani
a Ha un cuore italiano la nuova sede del Consiglio europeo inaugurato da poche settimane a Bruxelles e progettato dallo Studio Valle di Roma, con i belgi di Samyn & Partners e gli inglesi di Buro Happold. Gli architetti dello studio 5+1AA hanno ultimato il progetto per gli interni della sede del Gruppo La Poste a Parigi. E ancora, a Ginevra, Giovanni Vaccarini ha inaugurato l’headquarter dell’azienda Société Privéé De Gérance, una delle più importanti società di gestione immobiliare del Paese. Tre storie concluse con successo nelle ultime settimane che danno prova che gli architetti italiani sono protagonisti all’estero, scegliendo concept e design per i nuovi uffici.
Progettato già 12 anni fa, il Palazzo Europa realizzato con 320 milioni di investimento è un parallelepipedo alto 50 metri, lungo 76 e largo 73, « un volume vetrato che di notte si illumina grazie ad una maxi- lanterna interna, un edificio che ridisegna un isolato della città e che si caratterizza per due facciate con un’inedita composizione di finestre, un patchwork – spiega Tommaso Valle – che richiama le città, le case e le famiglie europee, comunicando l’immagine di un’istituzione vicina alle persone. La copertura è rivestita con pannelli fotovoltaici » .
In Svizzera, invece, lo studio guidato da Giovanni Vaccarini ha proposto un progetto che lavora sulla luce per ottimizzare il comfort: «Tutta la gestione climatica è affidata a un solaio radiante che assicura il benessere climatico. Nell’involucro abbiamo previsto un sistema di lame per ottimizzare l’illuminazione diurna». A Parigi 5+1AA ha studiato una soluzione originale per gli interni delle Poste, richiamando i temi della cultura, dello sport e della natura, attraverso la scelta di colori e materiali, compreso il disegno dei mobili. «Si tratta di spazi che devono essere flessibili e modificarsi nell’arco della giornata – racconta Alfonso Femia dello studio 5+1AA – come fosse una scena teatrale, con oggetti magici che si svelano all’occorrenza e rispondono alle necessità di spazi individuali o di gruppo».
– P. Pie.