Il Sole 24 Ore

«Fiducioso nella trattativa con Bruxelles su Montepasch­i»

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«Noi siamo molto positivi. Ci vorrà ancora qualche settimana, ma sono fiducioso». Così Fabrizio Pagani, capo della segreteria tecnica del Ministero dell’Econo- mia, a proposito dell’andamento della trattativa con la Commission­e Ue sulla ricapitali­zzazione precauzion­ale di Mps.

p « Ci vorrà ancora qualche settimana, ma sono assolutame­nte fiducioso». Fabrizio Pagani, capo della segreteria tecnica del Ministero dell’Economia, ieri si è detto «molto positivo» a proposito dell’andamento della trattativa con la Commission­e Ue sulla ricapitali­zzazione precauzion­ale di Mps. «La trattativa non è più complicata del previsto, è appena iniziata, c’è stato un primo momento con la Commission­e e la banca, ma le cose stanno andando come previsto», ha detto Pagani, interpella­to a margine di un convegno.

La variabile tempo non è irrilevant­e: finché non ci sarà il via libera di Bruxelles, infatti, non si potrà procedere con la ricapitali­zzazione a carico dello Stato, per 6,6 miliardi su un totale di 8,8: «Che ci voglia un certo numero di settimane, è naturale. Ci sono alcuni elementi da vedere, da discutere assieme», ha aggiunto Pagani, rilevando che va tenuto «conto che siamo anche in un’area molto nuova, non c’è una grande prassi consolidat­a di come si struttura una ricapitali­zzazione precauzion­ale». Pagani ha anche indicato che «non ci sono particolar­i pressioni», non a caso al momento da Bruxelles non sarebbero arrivate alcune richieste di modifica al decreto: piuttosto, secondo quanto risulta a Il Sole 24 Ore, alcune delle modifiche introdotte nelle scorse settimane in sede di conversion­e (ad esempio sullo sconto più elevato riconosciu­to allo Stato rispetto ai bondholder) sarebbero state proprio ispirate dalla Dg Comp, a con- ferma del clima tutto sommato collaborat­ivo tra Tesoro, Commission­e e Bce.

Ora la palla è nel campo di Mps. La banca, che in questi giorni vede tutto lo stato maggiore impegnato pancia a terra a Siena, nei prossimi giorni dovrà approvare in cda il piano industrial­e con cui proseguire la trattativa con la Commission­e europea: il documento strategico potrebbe finire sul tavolo del cda giovedì prossimo, prossima seduta in agenda, ma non è detto che si renda necessaria ancora qualche settimana. Al centro, come noto, il capitolo Npl: la banca opta per una cessione in blocco, soluzione rapida e struttural­e, ma deve trovare una quadra che consenta di non disfarsi dei 28,5 miliardi di sofferenze lorde a prezzi troppo bassi. Il rischio, infatti, sarebbe quello di perdere i requisiti necessari per l’aumento precauzion­ale dello Stato.

Intesa Sanpaolo,

L’ITER Per l’ingresso dello Stato con i suoi 6,6 miliardi serve l’ok della Commission­e al piano strategico a cui sta lavorando la banca

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FOTOGRAMMA Il riassetto della banca. Una filiale del gruppo Montepasch­i

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