Carige, Berneschi condannato a 8 anni
Nel processo per la truffa a Carige Vita Nuova condanna a sette anni anche per Menconi
pÈ andata oltre le previsioni la condanna per quello che è stato il dominus di Banca Carige, l’ex direttore generale e poi presidente Giovanni Berneschi. Il manager, una carriera tutta interna iniziata nel 1957 come impiegato, è stato condannato a otto anni e due mesi, oltre a un anno di libertà vigilata, nel processo per la truffa alla compagnia assicurativa Carige Vita Nuova.
Il pubblico ministero Silvio Franz aveva chiesto per Berneschi, alla guida dell'istituto ligure fino al 2013, una condanna a sei anni per i reati contestati che comprendevano innanzi tutto la truffa aggravata e l’associazione per delinquere.
Berneschi, che era stato arrestato nel 2014, sarà sottoposto alla libertà vigilata per tutta la durata della pena. Condannati a sette anni Ferdinando Menconi, ex am- ministratore delegato del ramo assicurativo; cinque anni e otto mesi per il commercialista Andrea Vallebuona; nove anni e due mesi per l’imprenditore Sandro Maria Calloni; otto anni e sei mesi per l’imprenditore Ernesto Cavallini; un anno e due mesi per il commercialista Alfredo Averna, un anno e un mese per il notaio Piermaurizio Priori, e un anno e due mesi per l’avvocato Ippolito Giorgi di Vistarino.
Francesca Amisano, nuora di Berneschi, aveva patteggiato la pena a 2 anni e 3 mesi oltre alla confisca di beni per un totale di 1,3 milioni di euro. Per Berneschi il tribunale ha disposto la confisca di 26 milioni di euro, quattro per Calloni, 26 per Menconi, 30 per Cavallini. Berneschi e Vallebuona sono stati condannati anche al pagamento di una provvisionale, per le parti civili, di un milione e 800 mila euro.
La caduta di Berneschi, già vicepresidente dell’Abi, è legata all’utilizzo di Vita Nuova per favorire alcuni ambienti dell’entourage. La maxi truffa, in base alle indagini condotte dalla Guardia di finanza, consisteva nel far acquistare dal ramo assicurativo della banca immobili e quote societarie di imprenditori compiacenti a prezzi gonfiati, tramite perizie artefatte, per reinvestire le plusvalenze all’estero.
La truffa avrebbe fruttato a Berneschi e agli altri indagati cir- ca 22 milioni. Agli imputati la procura ha contestato, a vario titolo, il reato di associazione a delinquere finalizzato alla truffa e riciclaggio e il falso.
Con la caduta di Berneschi si è accellerata bruscamente la crisi della banca, una delle ultime (oltre a Banca Mps) fra le più grandi, a restare sotto il controllo di una Fondazione. Nel giro di pochi anni le perdite evidenziate e le necessità crescente di capitali ha portato gravi perdite agli azionisti grandi e piccoli, con riflessi sulle potenzialità dell’ente.
Dal febbraio del 2012 (17,53 euro)il titolo ha quasi azzerato il suo valore (0,28 euro).
Berneschi è apparso “molto turbato” dalla sentenza - ha spiegato il suo avvocato - «non tanto per l’incremento dei due anni rispetto alle richieste del pubblico ministero» ma perché questa
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