Opel-Psa, le «nozze» previste all’inizio del prossimo mese
La famiglia Peugeot favorevole all’alleanza: i consigli delle due holding familiar i approvano l’integrazione Primo sì di Berlino: il Governo vuole «accompagnare in modo positivo» le trattative
pCarlos Tavares svelerà stamattina i risultati finanziari 2016 del gruppo Peugeot, ma difficilmente potrà annunciare l’operazione cui sta lavorando da mesi: l’acquisto della Opel dalla General Motors. Prima della firma del contratto con il gruppo americano (un affare che secondo alcune fonti potrebbe costare circa 2 miliardi di dollari) restano da chiudere i fronti politico e sindacale in diversi Paesi europei, soprattutto in Germania e Gran Bretagna. Dopo la telefonata di martedì con Angela Merkel, che Tavares ha rassicurato sulla salvaguardia dei posti di lavoro in Germania, il manager dovrebbe avere contatti in settimana con i sindacati britannici (Opel ha tre impianti in Gran Bretagna) e con la premier inglese Theresa May.
Restano da definire anche alcuni dettagli importanti- scrive la Frankfurter Allgemeine Zeitung - nei negoziati tra le due case automobilistiche: Peugeot sarebbe i nteressata al modello Opel Mokka e alla nuova auto elettrica e-Ampera, per le licenze delle quali dovrà pagare un prezzo a Gm; lo stesso vale all’inverso per le varianti della Opel Insignia che vengono attualmente prodotte a Rüsselsheim per conto della Buick, marchio americano di Gm. Secondo il quotidiano di Francoforte l’operazione dovrebbe comunque essere firmata e annunciata entro la prima settimana di marzo; sia General Motors sia la Peugeot vogliono chiudere l’affare prima dell’apertura del Salone dell’auto di Ginevra, il prossimo 6 marzo. Le trattative potrebbero protrarsi fino all’ultimo, ma la conclusione positiva è praticamente certa.
In vista del traguardo, Tavares può contare sull’appoggio della famiglia Peugeot, che dispone del 14% circa del capitale dell’azienda. Secondo quanto riportato dal quotidiano Les Echos i cda delle due holding di famiglia, Ffp e Epf, hanno dato il loro parere favorevole dopo una presentazione del progetto da parte del manager. Gli altri due soci di controllo di Peugeot, con quote allineate a quella dei Peugeot, sono lo Stato francese e i ci- nesi di DongFeng.
I conti dell’anno appena terminato dovrebbero confermare il risanamento del gruppo Peugeot, che dopo aver sfiorato il fallimento nel 2013 è ritornato - sotto la guida di Tavares - a macinare utili e ha chiuso il primo semestre 2016 con un margine di profitto superiore al 6%. Secondo fonti citate dall’agenzia Reuters, Peugeot punterebbe a ottenere dopo la fusione risparmi sui costi compresi fra 1,5 e 2 miliardi di euro l’anno.
I risparmi arriverebbero principalmente dagli acquisti (un campo nel quale le due aziende già collaborano) e dalla messa in comune delle attività di ricerca e sviluppo di nuovi prodotti; la cooperazione già in atto vede la produzione di due modelli in comune, e verrebbe estesa gradualmente a tutta la gamma, eliminando duplicazioni.
In attesa di chiudere l’operazione Opel, Peugeot ha intanto aperto un altro fronte: il gruppo francese ha infatti presentato un’offerta per una partnership con la malese Proton (proprietaria fra l’altro della Lotus); secondo fonti di stampa, un’offerta concorrente sarebbe stata presentata dalla cinese Geely, già proprietaria della Volvo.
I FRONTI APERTI Il gruppo francese porta avanti anche altre operazioni: presentata ieri un’offerta di partnership alla malese Proton, che controlla la Lotus
I titoli Gm e Psa