Gilberto Benetton riscrive lo statuto della cassaforte
Regia, la società personale di Gilberto Benetton, riscrive la statuto e sposta la sede sociale a Treviso. Il veicolo, a cui fa capo il 20% di Edizione srl, storico scrigno della famiglia Benetton a cui fa capo dal controllo dell’omonimo marchio di abbigliamento, alle autostrade (Atlantia) e alla ristorazione (Autogrill), di recente ha deciso di “aggiornare” le disposizioni statutarie. Oltre allo spostamento della sede, è stata adeguata la normativa sull’organo di controllo e quella relativa alle riunioni degli organi collegiali. Inoltre, si è voluto specificare, come sottolinea il documento, la definizione di “atti dispositivi” con riguardo alla partecipazione in Edizione. Si tratta dell’articolo 7.4 che, da qualche giorno, aggiunge che per «atti dispositivi» si intende una ampia categoria di azioni: «atti di trasferimento a qualsiasi voglia titolo della proprietà e/o diritti parziari di godimento e di garanzia sulla stessa così come di diritti comunque inerenti a detta partecipazione (diritti di opzione, warrants etc)». (Mar. Man.)
Nel piano presentato a Londra il novembre scorso Generali ha annunciato di voler uscire da 13-15 paesi, quali sono le aree che ritenete fondamentali per lo sviluppo?
Le Generali sono presenti in 60 pasei, in 38 di questi consolidiamo le attività assicurative e usciremo da quelle aree dove non siamo tra i leader di mercato. Ciò significa che resteremo più o meno in 25 paesi e in queste zone intendiamo impegnarci per sostenere una crescita organica e inorganica. Come la finanzierete? Con le cessioni che abbiamo avviato dalle quali contiamo di ricavare almeno 1 miliardo di euro.
Ritiene che sia una somma sufficiente per sostenere i piani o potreste considerare di utilizzare anche strumenti differenti per compiere operazioni di dimensione rilevante?
«Resteremo più o meno in 25 Paesi dove intendiamo sostenere una crescita organica e inorganica»
cente, costruita un paio d’anni fa mentre in Thailandia abbiamo siglato un accordo di bancassicurazione. Di certo, uno dei paesi centrali è la Cina dove siamo una delle tre più grandi compagnie internazionali.
La Cina può essere un paese complicato
Lì abbiamo una partnership perfetta, con un grande attore locale, Cnpc, con il quale abbiamo una joint venture equilibrata. Tra 15 anni in Cina ci potrebbe essere la compagnia più grande del gruppo. Stiamo lavorando per questo, grazie a un partner e a due compagnie profittevoli. Peraltro, ancor prima, nel 2020 il 28% del new business value delle Generali arriverà dall'Asia.
In America Latina che progetti avete?
In Argentina siamo leader di mercato e in Brasile, dove siamo presenti da diverso tempo, intendiamo investire per rilanciare la società. Qualche mese fa è stata siglata una partnership con una banca locale, Bng, e più recentemente con Tim Brasil. L’intenzione è di crescere e l’obiettivo è raggiungere il break even già nel 2017.