Astaldi, Meridiam entra nel capitale di Scms
Il fondo avrà il 49%, mentre il gruppo manterrà le attività di costruzione e i servizi di O&M
pAstaldi procede lungo la strada tratteggiata dal piano industriale presentato a maggio alla comunità finanziaria, nel quale si esplicitava la volontà di ridimensionare il peso complessivo nelle concessioni adottando un diverso approccio che riduce l’apporto di capitale e valorizza le capacità realizzative del general contractor. Così ieri il gruppo guidato da Filippo Stinellis ha reso noto l’ingresso di Meridiam Latam Holding, fondo specializzato nella gestione di infrastrutture di trasporto e ospedali, nell’azionariato di Scms, la concessionaria dell’ospedale metropolitano Occidente di Santiago del Cile. Il fondo avrà una quota del 49%, mentre Astaldi continuerà a mantenere tutte le attività di costruzione e i servizi di operation&maintenance (O&M).
La concessione, come si ricorderà, riguarda la progettazione, il finanziamento, la costruzione, nonché la gestione dei servizi commerciali e non medicali, di una struttura che si svilupperà su 10 piani, per un totale di 523 posti letto, 599 posti auto, 120mila metri quadri di superficie. È inoltre prevista la fornitura e la manutenzione delle apparecchiature elettromedicali e degli arredi. L’opera comporta un investimento complessivo di 305 milioni di euro, finanziato su base “non recourse” per 254 milioni da un pool di banche internazionali che, in virtù della clausola “senza ricorso”, non potranno rivalersi sul patrimonio dei soggetti coinvolti nell’opera nel caso in cui quest’ultima dovesse fallire. Il progetto è attualmente in costruzione e sarà completato entro il 2018 da Astaldi che, con l’operazione annunciata ieri, deconsolida 100 milioni di euro di debito “non recourse” - cioè senza il ricorso alla responsabilità patrimoniale del debitore, come detto - in capo alla concessionaria Scms e incassa 10 milioni per la quota ceduta, in linea con il valore di libro.
Il gruppo è presente in Cile da oltre 20 anni ed è attualmente impegnato nella realizzazione di alcune opere, come l’E-Elt (il telescopio ottico più grande al mondo), il progetto di sviluppo in sotterraneo di Chuquicamata (miniera di rame a cielo aperto più grande al mondo) e l’ampliamento dell’aeroporto Arturo Merino Benitez di Santiago, di cui cura anche la gestione da ottobre 2015. Il general contractor, poi, è titolare di concessioni pluriennali per la realizzazione e suggestiva gestione di impianti idroelettrici, aeroporti, ospedali e impianti minerari. Quella per l’ospedale Occidente ha durata ventennale, con 52 mesi per la costruzione e 15 anni per la gestione.