Pa, turn over in base ai «fabbisogni»
Attesi oggi in Consiglio dei ministr i i decreti su pubblico impiego e produttività Disciplinare da chiudere in 60 giorni - Rispunta la «sanatoria» dei contratti decentrati
pI limiti di turn over andranno differenziati in base ai «fabbisogni standard» di personale, che le amministrazioni dovranno disciplinare nella programmazione triennale rispettando i binari che saranno fissati da Funzione pubblica e ministero dell’Economia. I procedimenti disciplinari saranno più rapidi, e dovranno arrivare al traguardo in 60 giorni, ma le violazioni dei termini non li faranno più decadere come accade ora, per evitare di premiare tattiche “dilatorie”.
Arrivano oggi in consiglio dei ministri i due decreti legislativi che in attuazione della riforma della Pa devono riscrivere le regole del rapporto di lavoro e quelle sulla valutazione delle performance dei dipendenti. Nell’ordine del giorno entra anche il provvedimento che riorganizza i ruoli delle forze di polizia. Sul pubblico impiego, nelle ultime bozze ri- spunta l’allargamento della sanatoria sui contratti decentrati illegittimi che da Roma a Firenze a tante città medio-piccole sono stati individuati dagli ispettori della Ragioneria generale e della Corte dei conti. I recuperi delle somme di troppo erogate in passato, se saranno confermate le ultime bozze, non dovranno tagliare di oltre il 25% i fondi per il salario accessorio: se i soldi da recuperare sono molti, quindi, il calendario dei recuperi si allungherà.
Dopo lo slittamento della scorsa settimana le bozze dei due decreti sono stati oggetto di un lavorio ulteriore che però non sembra aver appianato del tutto i punti di frizione con i sindacati. La discussione, comunque, resta aperta, perché quella di oggi è la prima lettura di provvedimenti che poi dovranno andare al Consiglio di Stato e alle commissioni parlamentari, oltre a dover cercare l’intesa con gli enti territoriali.
Gli ingredienti centrali, comunque, sono il superamento degli “organici” attuali, sostituiti da una programmazione che potrà differenziare i vincoli di turn over anche all’interno dei singoli settori della Pa, con l’intenzione di “premiare” gli enti in base alle attività svolte e quindi al bisogno di personale per garantirle. Tra gli altri obiettivi nobili c’è il «superamento» del precariato, con una doppia mossa. La prima è un piano straordinario di assunzioni di chi ha maturato almeno tre anni di servizio anche non continuativo, da attuare con concorsi riservati per i precari che non hanno superato selezioni in passato; la seconda è lo stop alle
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