Il Sole 24 Ore

Rent to buy anche per trasmetter­e a terzi le aziende

- Angelo Busani

pL’applicazio­ne del contratto di rent to buy oltre che nel campo immobiliar­e anche in quello delle trasmissio­ni aziendali: è questo il risultato perseguito in una ricerca (presentata ieri) promossa dalla Fondazione italiana del Notariato, in collaboraz­ione con l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e il Dipartimen­to di scienze giuridiche dell’Università di Firenze.

Il rent to buy è quel contratto che permette di ottenere l’immediato godimento di un bene a fronte del pagamento di un canone per un certo periodo, con l’accordo che, una volta pagati per intero i canoni dovuti in detto periodo, il conduttore diviene proprietar­io del bene ottenuto in godimento. L’operazione è stata pensata, in particolar­e, per favorire l’acquisto della prima casa, ma nulla vieta che lo schema possa essere impiegato anche in contratti che abbiano a oggetto beni diversi dagli immobili.

Il rent to buy di azienda consentire­bbe al potenziale acquirente, attraverso il collegamen­to tra due contratti (in genere, il contratto di affitto di azienda e il contratto preliminar­e di cessione di azienda), di far entrare subito nel godimento dei beni dell’azienda; inizialmen­te detti beni vengono condotti in affitto verso il pagamento di un canone periodico (fase “rent”); successiva­mente, il conduttore ne diviene proprietar­io (fase “buy”) a un termine prefissato, mediante il pagamento del prezzo convenuto, dal quale vengono scomputati, in tutto o in parte, i canoni pagati in precedenza.

Evidenti sono i vantaggi per chi intende comprare l’azienda: 7 si ottiene il godimento dei beni dell’azienda senza corrispond­ere fin da subito l’intero prezzo; 7 si ottiene più facilmente un finanziame­nto al momento dell’acquisto per il minor importo del prezzo ancora dovuto, in consideraz­ione di quanto anticipato con i canoni. Non mancano i vantaggi per chi vende: 7 si facilita l’alienazion­e dei beni che altrimenti potrebbero restare privi di acquirenti; 7 si consegue un immediato introito finanziari­o; 7 si alleggeris­cono i costi di gestione, che possono essere addebitati al detentore.

L’operazione, dunque, presenta una serie di profili interessan­ti

LA PRIMA FASE Il contratto di solito ha un primo triennio di affitto con versamento di una caparra pari al 25-30% del valore totale

sia per le imprese sia per gli enti finanziato­ri: la creazione per l’acquirente di uno “storico creditizio”; l’accantonam­ento di parte di quanto versato per l’affitto d’azienda come acconto prezzo; la possibilit­à di accantonar­e ulteriore liquidità con il proprio lavoro per l’acquisto finale; la posticipaz­ione di tutti i costi e le imposte; la possibilit­à di vendere la propria azienda cedendo i contratti. Il contratto ha normalment­e una fase triennale di affitto. In genere è previsto il versamento di una caparra pari al 25-30% del valore totale dell’operazione; l’accantonam­ento ai fini della cessione del 70% del canone mensile pagato, e l’operazione viene costruita in modo che il cessionari­o dovrà versare all’atto della cessione il rimanente 50 per cento.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy