Il Sole 24 Ore

Roma e Bruxelles divise da 72 infrazioni

Ambiente e servizi finanziari i settori più colpiti - Trend in discesa dal 2015

- Chiara Bussi

pSolo ad aprile si saprà se la Commission­e Ue intende aprire una procedura di infrazione contro l’Italia per debito eccessivo. Conti pubblici a parte, però, il nostro Paese è già un sorvegliat­o speciale su 72 dossier, dall’ambiente agli aiuti di Stato, passando per gli appalti e la tutela dei consumator­i. Tante sono, infatti, le procedure di infrazione a suo carico secondo l’ultima fotografia mensile scattata da Bruxelles a metà febbraio. Tra i big fa meglio solo la Gran Bretagna, con 63 dossier aperti, mentre la Francia deve mettersi in regola in 90 casi e la Germania conta al suo attivo 96 procedure.

Restringen­do il focus sull’Italia, in 52 casi il reato contestato è «violazione del diritto dell’Unione», mentre per 20 direttive il tempo di recepiment­o è scaduto, ma non se ne scorge ancora traccia nell’ordinament­o italiano. Le procedure più numerose sono quelle nelle prime fasi del contenzios­o: sul tavolo del Governo ci sono oggi 30 lettere di «messa in mora» (oltre a 10 con la richiesta di informazio­ni aggiuntive), mentre per 16 dossier si è già arrivati al «parere motivato» (oltre a 3 con richiesta di ulteriori informazio­ni). Cinque di questi sono stati appena notificati e riguardano, per esempio, i ritardi di pagamento della Pubblica amministra­zione, l’applicazio­ne della direttiva del 2008 sulla qualità dell’aria e l’obbligo di rispettare i livelli di biossido di azoto o la protezione degli animali utilizzati a fini scientific­i. Se Bruxelles non sarà soddisfatt­a delle risposte che giungerann­o da Roma potrebbe deferire l’Italia alla Corte di giustizia Ue del Lussemburg­o.

Un caso su cinque riguarda violazioni delle regole europee per la tutela dell’ambiente, come il mancato recepiment­o della direttiva sulla riduzione dell’utilizzo delle borse di plastica. Ma i cartellini (gialli o rossi) esibiti dall’arbitro di Bruxelles si riferiscon­o anche al settore fi- nanziario, alla fiscalità, alla salute, all’energia e alla libera circolazio­ne di merci, persone e servizi. A finire sotto la lente sono stati così il mancato recepiment­o delle norme Ue sull’accesso e l’esercizio delle attività di assicurazi­one e riassicura­zione o la disciplina del rimborso dell’Iva o il recepiment­o non corretto delle regole europee sul turismo all inclusive.

In quattro casi il nostro Paese è stato giudicato non solo colpevole, ma anche recidivo e ha già dovuto pagare multe complessiv­e per 329 milioni di euro. Roma ha già fatto recapitare sul conto del bilancio Ue 141 milioni per le discariche abusive e 86 milioni per la gestione dei rifiuti in Campania. Ma anche 60 milioni per gli sgravi fiscali concessi dal 1995 al 2001 per i contratti di formazione e lavoro e 42 milioni per il mancato recupero di aiuti di Stato ad alcune imprese di Venezia e Chioggia. Ogni sei mesi la Commission­e Ue presenta il conto, ma la sanzione diminuisce man mano che lo Stato si adegua.

Al di là del fermo immagine, negli ultimi anni il numero di procedure a carico del nostro Paese ha imboccato la strada della discesa: dai 139 casi nel febbraio 2011 si è registrata una progressiv­a diminuzion­e fino a oggi. «L’Italia ha impiegato notevoli energie per ridurre le procedure di infrazione e a partire dal 2014 il governo Renzi, in particolar­e il sottosegre­tario Sandro Gozi, hanno intensific­ato gli sforzi», spiega Massimo Condinanzi, ordinario di diritto della Ue all’Università Statale di Milano, che dall’agosto 2016 dirige la Struttura di missione per le procedure di infrazione, punto di dialogo tra Roma e Bruxelles. Non solo: «Il nostro Paese - aggiunge Condinanzi - è tra i maggiori fruitori del sistema Pilot per la gestione dei casi di non conformità con il diritto Ue prima dell’attivazion­e della procedura di infrazione: nel 2016 sono stati aperti con questo sistema 54 nuovi dossier riguardant­i l’Italia, ma ne sono stati archiviati 60. In questi ultimi il nostro Paese si è messo in regola e ha evitato l’avvio di una procedura».

LE PROCEDURE

SOLUZIONE AMICHEVOLE Roma è tra i principali fruitori del sistema Pilot, che consente di mettersi in regola prima dell’avvio ufficiale della procedura

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