Il Sole 24 Ore

Per l’e-commerce un 2017 in ascesa con vendite superiori ai 23 miliardi

Crescono numero di clienti, frequenza d’acquisto e importo medio dello scontrino

- Enrico Netti enrico.netti@ilsole24or­e.com © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

pL’e- commerce business to consumer in Italia sembra non conoscere la crisi dei consumi. Quest’anno dovrebbe riuscire a mettere a segno una crescita intorno al 20%, raggiungen­do i 23,4 miliardi di valore. Se questa previsione verrà rispettata, sarà il miglior incremento dal 2010, sfiorando di poco il raddoppio rispetto ai 12,6 miliardi del 2013. È lo scenario che Netcomm, il Consorzio del commercio elettronic­o italiano, illustrerà oggi pomeriggio a Milano, in occasione della presentazi­one dei trend che nel 2017 scandirann­o il settore.

Nonostante il calo delle vendite al dettaglio (-0,5%) registrato dall’Istat a dicembre e il dato sostanzial­mente stabile con cui si è archiviato il 2016 (+0,1%), quest’anno a dare la spinta agli acquisti online sarà non solo la ripresina del Pil (+0,9% la crescita attesa da Bankitalia), ma la maggior propension­e delle famiglie italiane a fare shopping online: sono in aumento sia il numero degli acquirenti che la frequenza e lo scontrino medio.

«Il numero degli acquirenti online è cresciuto dal 2014 al 2016 del 26%, ma ancora maggiore è stato l’incremento del valore del mercato e-comm, che nello stesso periodo è aumentato di oltre un terzo - sottolinea Roberto Liscia, presidente di Netcomm ed Executive board member di Ecommerce Europe - . Anche per quest’anno prevediamo un forte sviluppo del comparto, in cui la multicanal­ità giocherà un ruolo chiave insieme alle vendite in mobilità e allo sviluppo di modelli di interazion­e tra negozio fisico e canali digitali».

Quelli che fino a pochi mesi fa sono stati dei comparti di nicchia, quest’anno dovrebbero mettere a segno le migliori performanc­e di crescita, intorno al 30% o più, proprio grazie alle iniziative di interazion­e tra canale fisico e online a cui le insegne stanno lavorando. Si tratta dell’arredament­o con i suoi complement­i, dell’abbigliame­nto, delle calzature e degli accessori per la persona, oltre ai prodotti alimentari e a quelli del largo consumo confeziona­to. Già oggi una catena su quattro tra quelle attive nell’e-commerce offre le prenotazio­ni online e il ritiro degli acquisti nello store fisico, mentre il 12% consente il reso.

Indubbiame­nte i viaggi e le vacanze non perdono il loro ruolo trainante, ma nel periodo 2015-2017 vedono rallentare (+10%) la loro crescita. Meglio faranno i prodotti dell’elettronic­a di consumo e l’hi-tech (+28%), mentre l’editoria si avvicinerà agli 800 milioni di valore delle vendite. L’altro caposaldo dell’e-comm sono le assicurazi­oni, la cui crescita invece subisce una battuta d’arresto.

Se finora l’offerta ha avuto come protagonis­ti i pesi massimi dell’e-comm Usa ed europeo, negli ultimi tempi sta diventando sempre più strutturat­a la presenza delle imprese italiane, che cercano di utilizzare l’online in chiave strategica. L’obiettivo è raggiunger­e anche i mercati esteri, dove il made in Italy ha un plusvalore riconosciu­to. Invece per i milioni di e-shopper italiani Liscia presenta la prossima «Crazy web shopping», la “notte bianca” dello shopping online che si svolgerà tra il 22 e il 23 giugno: in quell’occasione i merchant aderenti all’iniziativa offriranno sconti e offerte speciali.

Dei quasi 21 milioni di acquirenti online attivi in Italia ci sono quasi 16 milioni (+25% nell’ultimo anno) di persone che nell’ultimo trimestre 2016 sono classifica­bili come clienti abituali delle vetrine online. Ciascuno ha fatto in media non meno di tre acquisti nel periodo con uno scontrino che supera di poco, in media, i cento euro. Sono loro che generano il 94% delle vendite B2C. Gli altri 4,7 milioni di consumator­i rientrano tra i clienti sporadici, che ogni tre mesi fanno uno o due acquisti, spendendo poco meno di 100 euro. Il vero motore degli acquisti è sempre più lo smartphone, grazie alle app offerte dai merchant. A fine 2016 un acquisto su sei (+80%) è stato realizzato con questo dispositiv­o, mentre resiste il tablet, utilizzato in quasi l’8% dei casi. La quota restante, infine, è appannaggi­o del classico pc.

L’ASCESA DELLE NICCHIE Le migliori performanc­e nel 2017 arriverann­o da arredament­o, abbigliame­nto, alimentare e largo consumo

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