«Hogan ha creato le sneaker di lusso e ora le rinnova»
pNel passato di Sergio Azzolari, direttore generale di Hogan dal novembre 2016, c’è molta moda italiana: ha lavorato, tra gli altri, per Missoni, Benetton e Luxottica. Ma per tornare in Italia e guidare il marchio del gruppo Tod’s, il manager ha lasciato Londra, dove dal 2015 era vicepresidente Emea del gruppo Deckers, famoso in particolare per il marchio Ugg.
«Gli ultimi due anni sono stati per me solo un assaggio del mondo della calzatura, che ha dinamiche e segreti, potremmo dire, diversi dall’abbigliamento o da altri accessori, come gli occhiali. La conoscenza vera la sto costruendo in Hogan, un’azienda dove idee e creatività fioriscono accanto al know how artigianale», racconta Azzolari in occasione di Milano moda donna, aggirandosi con un pizzico di cautela, ma senza esitazioni, tra le scarpe della collezione per l’autunno-inverno 2017-2018, che inizieranno ad arrivare nei negozi alla fine della primavera.
« Hogan è un marchio conosciutissimo in Italia: viene collegato alle sneaker e a modelli, come Interactive, che vantano decine se non centinaia di tentativi di imitazione. Ma è anche percepito come brand di lifestyle e vorremmo fosse così, nel medio termine, pure all’estero. In Asia siamo partiti col piede giusto, grazie all’introduzione in parallelo di calzature e abbigliamento, negli altri mercati che vogliamo potenziare, l’Europa per ora e gli Stati Uniti in prospettiva, affineremo comunicazione e marketing. Il prodotto, quello c’è da sempre».
Nella collezione spiccano le nuove versioni della famosa Interactive, rivisitata nella suola e nel logo, sempre più discreto, quasi mimetizzato nei vari tipi di pelle. Attenzione a dettagli inediti, come gli occhielli e le stringhe, che richiamano le scarpe di montagna. O meglio, stabiliscono un legame tra uso sportivo e uso cittadino delle sneaker. «Sorrido quando sento dissertare di athleisure, activewear, luxury sportswear – dice Azzolari –.È Hogan che ha inventato questo mondo, trent’anni fa. Ora vogliamo essere i primi a re-inventarlo. O meglio, a offrire ai consumatori nuovi motivi per entrare in questo mondo». Nel 2017 verranno ampliati o rinnovati alcuni negozi, a partire da quello di via Monte Napoleone, a Milano.
«È una vetrina globale e diventa ancor più strategico in un’ottica di internazionalizzazione – conclude Azzolari –. È importante che ci sia più spazio per l’abbigliamento». Il manager lavorerà poi sul potenziamento dell’e-commerce («Hogan è avanti per gli standard italiani, ma indietro rispetto ai casi di successo anglosassoni») e sulla supply chain, da velocizzare se si punta al grande mercato Usa.