Rucoline raddoppia in via Spiga
Il brand ha chiuso il 2016 con un fatturato di 22,5 milioni e un export del 61%
p «Il primo negozio che aprimmo in via Spiga fu una scommessa per un’azienda delle nostre dimensioni. Ma i risultati sono stati talmente buoni che ora ne apriamo un secondo per la prima linea e trasformiamo l’altro nella casa del nostro brand più giovane, Agile by Rucoline».
Marco Santucci, fondatore e amministratore delegato dell’azienda umbra Rucoline, è a Milano per la settimana della moda, ma soprattutto per inaugurare il monomarca nella via dello shopping più esclusiva della città e seconda solo a via Monte Napoleone per canoni di affit- to. Santucci non nasconde di voler approfittare del momento magico delle sneaker di lusso, sottolinea però un altro aspetto, altrettanto importante: «Sono trent’anni che facciamo questo tipo di scarpe, sneaker di fascia alta: i prezzi partono da 250 euro e arrivano a 700. Siamo stati pionieri e abbiamo un know how che poche altre aziende hanno. Capisco l’importanza del marchio e il fascino di quelli del lusso, ma le scarpe devono anche essere comode e non è così semplice imparare questo mestiere».
Sono l’esperienza e la specializzazione che spingono Santuc- ci a essere ottimista per il 2017, che sarà un anno di investimenti in comunicazione e marketing, oltre che in retail.
Nel 2016 il fatturato consolidato è cresciuto del 3% a 22,5 milioni e per quest’anno Rucoline vuole superare i 25, grazie in particolare all’export (61% nello scorso anno) e all’e-commerce, che già oggi assorbe l’11% delle vendite, una percentuale altissima per un brand italiano e allineata con la media del settore per Regno Unito e Stati Uniti, i Paesi più avanzati per quanto riguarda il business su internet.
«Ho sempre creduto nel retail diretto – sottolinea Santucci –. Grazie a partner di lunga data abbiamo 66 monomarca. Sette sono in Italia e 59 all’estero, tutti nei nostri principali mercati, Cina e Giappone. I negozi saranno sempre più importanti anche perché abbiamo ampliato la collezione di borse e piccoli accessori e stiamo pensando a foulard e occhiali, visto che il brand è molto forte e conosciuto».
Il fondatore di Rucoline vuole crescere restando indipendente: «Ho ricevuto molte offerte, però un partner finanziario non sarebbe la soluzione giusta. Per il passaggio generazionale è presto, i miei figli sono ancora piccoli e poi io adoro questo lavoro e spero di trasmettere passione ai giovani. Abbiamo 113 dipendenti diretti e spero che con l’aumento del fatturato e della produzione si possa assumerne altri». Le linee donna assorbono il 90% del fatturato, ma l’uomo cresce più velocemente e presto la percentuale potrebbe salire.