Il Sole 24 Ore

Dopo 25 anni la Sea rifà il look a Linate

- Marco Morinou

Dopo un quarto di secolo Linate, il city airport di Milano, lo scalo che sorge a pochi chilometri da piazza Duomo, è pronto a rifarsi il look. L’annuncio di Pietro Modiano, presidente della Sea, la società controllat­a dal Comune che gestisce Linate e Malpensa, è a suo modo storico. Il piano industrial­e 20162021 della Sea prevede, nella prima fase, investimen­ti su Linate per complessiv­i 156 milioni di euro: 118 milioni a carico del gestore aeroportua­le (già approvati) e i restanti 38 milioni a carico di terzi.

«Gli ultimi investimen­ti su Linate - spiega Modiano - risalgono al 1993. Il terminal cittadino è tra le più vecchie infrastrut­ture d’accesso alla città, anche rispetto alla stazione ferroviari­a di Milano Centrale, che negli anni è stata sottoposta a operazioni di rinnovamen­to. Ora è il turno di Linate, che nel giro di qualche anno cambierà profondame­nte immagine: rifaremo la facciata, l’area degli arrivi e metteremo mano all’intera aerostazio­ne. Poi – continua Modiano – dal restyling estetico, che scatterà nell’estate 2017, passeremo al rifaciment­o pista, probabilme­nte nel 2019. Per l’occasione, Linate resterà chiuso per alcuni mesi e tutti i voli saranno traferiti a Malpensa». Come detto, questo primo pacchetto di interventi prevede un preciso orizzonte temporale: il 2021. L’impegno finanziari­o della Sea, pari a 118 milioni, è così ripartito: restyling terminal passeggeri per 35,8 milioni; rifaciment­o pista e piazzali (38,3); viabilità e parcheggi (15,1); impianti, edifici vari e altri interventi (28,6). Tra gli interventi a carico di terzi (38 milioni) spicca la nuova torre di controllo dell’Enav.

Va chiarito che Linate è un aeroporto regolament­ato: sono autorizzat­i un massimo di 18 movimenti/ora per un traffico di circa 10 milioni di passeggeri l’anno. E tali limiti resteranno anche nei prossimi anni.

«Oltre la data del 2021 – aggiunge Modiano – subentra il piano regolatore al 2030, per una più vasta risistemaz­ione di questa area che contiene anche l’idroscalo. Grazie al progetto della Sea su Linate, questa porzione di città diventerà uno dei poli di trasformaz­ione urbana più interessan­ti di Milano nei prossimi anni».

In futuro, l’aeroporto di Linate sarà servito anche dalla metropolit­ana, la linea M4 Lorenteggi­o-Linate. Si tratta di una metropolit­ana a automazion­e integrale (senza conducente) che collega lungo un percorso di 14,2 chilometri l’aeroporto di Linate con la stazione Fs di Milano San Cristoforo. Il costo complessiv­o dell’opera è di 1,8 miliardi di euro. Nel corso del 2016 sono proseguiti i lavori tra San Babila e San Vittore. Tra il 2017 e il 2019 si proseguirà con lo scavo delle gallerie e la realizzazi­one delle stazioni, mentre tra il 2020 e il 2022, anno in cui si prevede l’apertura all’esercizio, si realizzera­nno gli impianti.

Il piano industrial­e 2016-2021 di Sea e il Master Plan di Linate, presentati ufficialme­nte ieri da Modiano, sono fondati su un presuppost­o comune: dall’emergenza all’eccellenza. Superato il de-hubbing di Alitalia, che risale al 2007, chiusa la vertenza della Commission­e europea su Sea Handling, Linate e Malpensa convivono e crescono entrambi. «Oggi la sfida – spiega Modiano – non è più quella di evitare il declino, di affrontare le emergenze, ma è quella dell’eccellenza, in termini di capacità competitiv­a, qualità della gestione e di valore creato. Gli ultimi dati di traffico, che vedono i passeggeri in transito a Malpensa crescere del 19% nel mese di dicembre e del 15% nel mese di gennaio, ci dicono che l’effetto Expo è proseguito anche senza l’Expo. La grande Milano conferma una capacità attrattiva di tutto rispetto».

E gli aeroporti milanesi, in particolar­e Malpensa, devono essere dei catalizzat­ori di flussi di traffico per favorire la crescita del territorio. «Per quest’area del Paese - rimarca Modiano – è vitale attivare dei voli interconti­nentali su Malpensa. Il futuro è fatto di compagnie low cost e rotte a lungo raggio». Secondo il piano della Sea, i passeggeri di Malpensa saliranno dai 19,4 milioni del 2016 ai 24,6 nel 2021. «Il turismo extra europeo è la nostra sfida» afferma il presidente della Sea. «Il modello Malpensa – prosegue Modiano – che sembrava destinato alla sconfitta per l’assenza del hub carrier (l’Alitalia, ndr), regge ed è ben posizionat­o». Senza trascurare anche le merci: oggi Malpensa è il principale scalo cargo del Paese, con oltre 515mila tonnellate di merci movimentat­e nel corso del 2016, proponendo­si come porta d’accesso privilegia­ta per il made in Italy e per le imprese esportatri­ci del Nord-Ovest.

 ??  ?? M4 BusinessHo­tel Facciata aeropor to e rest yling Nuovi uf ficiSea Ampliament­ocorpo F Linate 2021. Due immagini relative alla trasformaz­ione del city airport milanese. In rosso le opere già approvate; in blu le opere previste nel Master Plan 2030 ancora da approvare
M4 BusinessHo­tel Facciata aeropor to e rest yling Nuovi uf ficiSea Ampliament­ocorpo F Linate 2021. Due immagini relative alla trasformaz­ione del city airport milanese. In rosso le opere già approvate; in blu le opere previste nel Master Plan 2030 ancora da approvare
 ??  ?? M4 Parcheggio multipiano Ampliament­o parcheggio­esistente
M4 Parcheggio multipiano Ampliament­o parcheggio­esistente

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