Il Sole 24 Ore

Liti fiscali, «tesoro» in Cassazione

A Piazza Cavour contenzios­o in crescita e contribuen­ti spesso a rischio sconfitta Davanti ai giudici di legittimit­à cause con valore medio di 842mila euro

- Cristiano Dell’Oste

pNel piano per ridurre il contenzios­o tributario un passaggio decisivo sarà quello riguardant­e le liti pendenti in Cassazione. Per adesso l'unico punto fermo è che lo Stato non utilizzerà gli introiti derivanti da una eventuale definizion­e agevolata delle controvers­ie per soddisfare le richieste di Bruxelles. L'ha precisato lunedì il viceminist­ro dell'Economia, Luigi Casero, ed è una scelta motivata dal fatto che sarebbero entrate una tantum.

Per il resto, si tratterà di vedere su quali direttrici si muoverà il Governo per abbattere l'arretrato che blocca il lavoro della Suprema corte (oltre 50mila le pendenze a fine 2016, il 46,9% del totale) e limitare l'arrivo di nuove controvers­ie (quasi 13mila i ricorsi presentati l'anno scorso).

In attesa di conoscere i dettagli delle misure allo studio, i dati delle Entrate dimostrano che davanti ai giudici di legittimit­à si annidano le incognite maggiori. È qui che l'arretrato è cresciuto di più negli ultimi anni ed è qui che il valore delle cause è mediamente più elevato: nel 35,1% dei casi è compreso tra 100mila e 1 milione di euro, mentre nell'11,3% dei casi supera il milione.

È chiaro che su un arretrato con un controvalo­re stimato di 42,2 miliardi ci sono margini di recupero notevoli per le casse pubbliche. Ed è logico che si finisca in Cassazione solo per le controvers­ie più importanti in termini economici. E sarà sempre più così alla luce dell’introduzio­ne della possibilit­à di conciliare anche in secondo grado. Ma questo significa anche che, quando sono in gioco certi importi, aumenta la “motivazion­e” dei contribuen­ti a portare avanti il contenzios­o. Per aggrappars­i alla più piccola chance di vittoria, invocando precedenti datati e orientamen­ti giurisprud­enziali minoritari. O, comunque, per rinviare il più possibile il momento del pagamento. A fronte di una lite che vale 842mila euro - l’importo medio stimato - il contributo unificato e le spese legali appaiono spesso un costo sopportabi­le.

Secondo i dati dell’Agenzia, quando a ricorrere in Cassazione è il contribuen­te che ha perso in Commission­e tributaria regionale, il fisco vince nove volte su dieci (90,9%). Quando, invece, a portare la lite davanti ai giudici di legittimit­à è la stessa Agenzia, il fisco riesce comunque a vincere in due casi su tre (65,1%). Percentual­i che sembrerebb­ero “invogliare” i contribuen­ti ad aderire a un’eventuale definizion­e agevolata. Ma non si può sottovalut­are il fattore tempo: una sentenza tri-

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