Liti fiscali, «tesoro» in Cassazione
A Piazza Cavour contenzioso in crescita e contribuenti spesso a rischio sconfitta Davanti ai giudici di legittimità cause con valore medio di 842mila euro
pNel piano per ridurre il contenzioso tributario un passaggio decisivo sarà quello riguardante le liti pendenti in Cassazione. Per adesso l'unico punto fermo è che lo Stato non utilizzerà gli introiti derivanti da una eventuale definizione agevolata delle controversie per soddisfare le richieste di Bruxelles. L'ha precisato lunedì il viceministro dell'Economia, Luigi Casero, ed è una scelta motivata dal fatto che sarebbero entrate una tantum.
Per il resto, si tratterà di vedere su quali direttrici si muoverà il Governo per abbattere l'arretrato che blocca il lavoro della Suprema corte (oltre 50mila le pendenze a fine 2016, il 46,9% del totale) e limitare l'arrivo di nuove controversie (quasi 13mila i ricorsi presentati l'anno scorso).
In attesa di conoscere i dettagli delle misure allo studio, i dati delle Entrate dimostrano che davanti ai giudici di legittimità si annidano le incognite maggiori. È qui che l'arretrato è cresciuto di più negli ultimi anni ed è qui che il valore delle cause è mediamente più elevato: nel 35,1% dei casi è compreso tra 100mila e 1 milione di euro, mentre nell'11,3% dei casi supera il milione.
È chiaro che su un arretrato con un controvalore stimato di 42,2 miliardi ci sono margini di recupero notevoli per le casse pubbliche. Ed è logico che si finisca in Cassazione solo per le controversie più importanti in termini economici. E sarà sempre più così alla luce dell’introduzione della possibilità di conciliare anche in secondo grado. Ma questo significa anche che, quando sono in gioco certi importi, aumenta la “motivazione” dei contribuenti a portare avanti il contenzioso. Per aggrapparsi alla più piccola chance di vittoria, invocando precedenti datati e orientamenti giurisprudenziali minoritari. O, comunque, per rinviare il più possibile il momento del pagamento. A fronte di una lite che vale 842mila euro - l’importo medio stimato - il contributo unificato e le spese legali appaiono spesso un costo sopportabile.
Secondo i dati dell’Agenzia, quando a ricorrere in Cassazione è il contribuente che ha perso in Commissione tributaria regionale, il fisco vince nove volte su dieci (90,9%). Quando, invece, a portare la lite davanti ai giudici di legittimità è la stessa Agenzia, il fisco riesce comunque a vincere in due casi su tre (65,1%). Percentuali che sembrerebbero “invogliare” i contribuenti ad aderire a un’eventuale definizione agevolata. Ma non si può sottovalutare il fattore tempo: una sentenza tri-
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