Hyatt e Marriott, focus su fascia alta
Le due catene mondiali dell’hotellerie vedono conti in miglioramento anche grazie ai rispettivi piani di fidelizzazione
Niente crisi per il turismo di lusso. Una recente ricerca Bit/Bocconi ha infatti sottolineato che nel quinquennio 2011-2015 questo segmento turistico è cresciuto in media del 4,5% all’anno e si attendono ulteriori sviluppi almeno fino al 2025. Il 75% dei viaggiatori con buona capacità di spesa soggiorna in strutture alberghiere di fascia alta. Fra le catene alberghiere internazionali che dispongono di
brand di lusso vi sono i due gruppi statunitensi Hyatt Hotels (con il marchio Park Hyatt) e Marriott International (con i marchi Ritz-Carlton e JW Marriott). Nell’esercizio 2016 Hyatt Hotels ha conseguito ricavi complessivi in aumento del 2,3% a 4.429 milioni di dollari e il RevPar (fatturato generato per camera disponibile) è salito del 2,5% (+2,2% a parità di strutture alberghiere, sono stati aperti 59 hotel). L’ebitda rettificato è salito del 4,7% a 785 milioni, mentre l’ebit è sceso del 7,4% a 299 per costi di gestione più elevati. Un contributo positivo (anziché negativo) delle joint-venture a patrimonio netto e un tax rate sceso dal 36,1 al 29,4% hanno però portato a un balzo dell’utile netto del 64,5% a 204 milioni. Per Marriott International il 2016 è stato un anno storico grazie all’acquisizione del “rivale” Starwood Hotels & Resorts, perfezionata il 23 settembre scorso. Ciò ha portato a un balzo dei ricavi da 14.486 a 17.072 milioni, ma l’ebit, per effetto di 368 milioni di oneri legati alla fusione, è rimasto pressoché invariato a 1.368 milioni. L’utile netto è sceso del 9,2% a 780 milioni per maggiori oneri finanziari e un tax rate in aumento dal 31,6 al 34,1 per cento.
Per l’esercizio in corso Hyatt Hotels si attende un ebitda rettificato fra 785 e 830 milioni di dollari e un utile netto di 94 – 129 milioni. Dovrebbero essere aperti circa 60 hotel. La strategia del gruppo rimane focalizzata esclusivamente sulle strutture alberghiere di fascia più alta (categorie Luxury, Upper Upscale e Upscale) e sulla fidelizzazione della clientela tramite il programma “Gold Passport”. Marriott International stima per il 2017 un ebitda rettificato fra 3.075 e 3.175 milioni di dollari e un ebit di 2.335 – 2.430 milioni, a fronte rispettivamente di valori aggregati Marriott – Starwood nel 2016 pari a 2.987 e 2.221 milioni. L’eps dovrebbe essere compreso fra 3,79 e 3,97 dollari contro i 3,35 aggregati del 2016. Anche Marriott attende una crescita nel numero di camere disponibili (circa il 6%) e punta a espandere il programma di fidelizzazione della clientela “Marriott Rewards”. A differenza di Hyatt, il nuovo colosso mondiale dell’hotellerie intende far leva sulla diversificazione dell’offerta, anche se circa la metà delle strutture è di livello “Upper Upscale”.