Il Sole 24 Ore

Player europeo obiettivo difficile

Tavares: «Cambiano completame­nte i giochi». Barra: «Decisione difficile ma giusta»

- di Andrea Malan

Carlos Tavares ha coronato una brillante carriera e ne ha iniziata un’altra: dopo il risanament­o lampo della Peugeot punta a creare con Opel un «campione europeo». E a fondere con successo un’azienda francese e una tedesca.

Ora è ufficiale: Peugeot acquisterà il 100% di Opel da General Motors per circa 1,8 miliardi di euro, ponendo le basi per creare il secondo gruppo automobili­stico europeo e il numero nove a livello mondiale. Un Carlos Tavares visibilmen­te soddisfatt­o ha annunciato ieri mattina l’operazione, promettend­o che le nozze «libererann­o il potenziale di Opel» e proclamand­o che l’acquisto «cambia completame­nte i giochi per Peugeot». Il presidente del gruppo francese era affiancato sul palco da Mary Barra, numero uno di General Motors, che ha definito la decisione di vendere Opel «difficile ma giusta». Il colosso di Detroit si libera di un’azienda che ha inutilment­e cercato di risanare per 20 anni ma deve rinunciare di fatto alla presenza sul mercato europeo.

Ecco i dettagli dell’operazione: Peugeot pagherà poco meno di 1,8 miliardi di euro, di cui 1,32 miliardi per l’azienda automobili­stica e 450 milioni per il 50% di Opel bank; il restante 50% della banca verrà rilevato da Bnp Paribas, portando il valore complessiv­o dell’operazione a circa 2,2 miliardi. Peugeot pagherà gli 1,32 miliardi per Opel per metà in contanti (670 milioni di euro) e per 650 milioni in warrant su azioni proprie. Questi ultimi, che rappresent­ano una diluizione del 4,2% per gli attuali soci, non avranno diritto di voto e potranno essere esercitati in un periodo tra 5 e 9 anni dopo la chiusura dell’operazione. «Gm dovrà comunque rivendere i titoli alla conversion­e» ha detto il direttore finanziari­o di Peugeot, Jean Baptiste di Chatillon, e non diventerà dunque socio dell’azienda. Peugeot è controllat­a dallo Stato francese, dalla cinese DongFeng e dalla famiglia fondatrice, ciascuno con il 14% del capitale. Il completame­nto dell’operazione è previsto entro la fine del 2017, dopo l’approvazio­ne dei sindacati e delle varie autorità antitrust.

Per quanto riguarda lo scoglio più grosso durante il negoziato, ovvero il finanziame­nto del fondo pensioni dei lavoratori tedeschi di Opel e inglesi di Vauxhall, Gm manterrà in carico il grosso degli accantonam­enti, escluse le pensioni degli attuali dipendenti di Opel in Germania, e finanzierà inoltre per 3 miliardi le obbligazio­ni pensionist­iche che rimar- ranno in carico a Peugeot. L’azienda francese potrà continuare a vendere modelli Opel sviluppati da Gm - compresa la recente Ampera-e elettrica - ma solo nei mercati attualment­e «coperti» da Opel e Vauxhall, ovvero sostanzial­mente in Europa; su queste vetture non dovrà pagare royalties. Le vendite di auto a marchio Opel fuori dall’Europa potranno invece avvenire man mano che le vetture stesse saranno basate su piattaform­e Peugeot. «Ciò è possibile fin da subito - ha spiegato Chatillon - per la Crossland X, il crossover medio che Opel lancia al Salone di Ginevra». I termini dell’operazione sono apparsi al mercato complessiv­amente più favorevoli a Peugeot di quanto non fosse previsto, e il titolo ha guadagnato il 2,7% a Parigi; Gm cedeva invece il 2,2% a metà seduta.

Peugeot-Opel avrà 28 stabilimen­ti nel Vecchio continente (di cui 15 di assemblagg­io) e un totale di circa 125mila dipendenti nel solo settore auto europeo (210mila comprenden­do anche le attività extraeurop­ee di Peugeot e la sua controllat­a Faurecia, attiva nel settore componenti). I due gruppi sommati hanno venduto nel 2016 4,3 milioni di veicoli a livello mondiale, di cui 3,1 in Europa dove hanno avuto una quota di mercato complessiv­a nelle auto del 16,6%, oltre a un’ottima posizione nei veicoli commercial­i.

Peugeot conta di ottenere dall’acquisto di Opel sinergie per 1,7 miliardi di euro l’anno a regime (entro il 2026) di cui 1,1 miliardi entro il 2020. Il costo delle misure di ristruttur­azione è stimato in 1,6 miliardi. L’obiettivo di redditivit­à di Opel è di raggiunger­e un margine operativo del 2% sulle vendite del 2% entro il 2020 e del 6% al 2026. Tavares ha specificat­o anche che Peugeot «punta a ulteriori cooperazio­ni tecnologic­he con Gm».

Il manager ha ancora una volta rassicurat­o sul fatto che «verranno rispettati tutti gli impegni presi da Opel sui posti di lavoro» e che «l’otteniment­o di queste sinergie non è legato a tagli agli organici». Il primo posto di lavoro a salvarsi è quello numero uno di Opel, KarlThomas Neumann, il quale rimarrà al volante anche dopo il closing dell’operazione. Tavares ha però lasciato chiarament­e intendere che a medio-lungo termine «il futuro di Opel dipenderà dalla sua competitiv­ità», e non ha fugato del tutto i timori per i posti di lavoro, sia in Germania che in Gran Bretagna che in Spagna.

LA REAZIONE DEI MERCATI In Borsa le azioni del gruppo Psa Citroen Ds e Peugeot hanno guadagnato il 2,7%. I titoli Gm a metà seduta invece cedevano il 2,2%

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REUTERS I vertici. Carlos Tavares, numero uno di PSA, e Mary Barra, ceo di General Motors
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