Il Sole 24 Ore

Il «soccorso» di 19 Pd salva Minzolini al Senato

- Barbara Fiammeri

L’ex direttore del Tg1 Augusto Minzolini resta senatore. La sua decadenza in base alla legge Severino è stata respinta dal Senato (134 voti a favore di Minzolini, 94 contrari, 20 astenuti) anche con i voti di 19 senatori Pd. Accuse dal M5S.

Il M5S grida all’inciucio, legando la mancata sfiducia al ministro Lotti mercoledì con il salvataggi­o ieri del senatore di Fi Augusto Minzolini. Qualcuno già parla di un nuovo Nazareno, di un accordo non scritto che di giorno in giorno prende forma non necessaria­mente con una regia precostitu­ita ma che naturalmen­te allea le forze antipopuli­ste. Certo se è vero che Lotti non ha avuto bisogno dell’uscita dall’aula di Fi, per superare indenne il verdetto di Palazzo Madama, altrettant­o non può dirsi per il salvataggi­o dell’ex direttore del Tg1 condannato per peculato. I voti dei 19 senatori del Pd e dei 23 alfaniani, assieme a quelli di Lega, Ala e Gal a favore dell’ordine del giorno con cui Fi chiedeva di respingere la delibera di luglio della Giunta per le Immunità per la decadenza da senatore, sono stati decisivi visto che lo scarto tra i sì e i no è stato solo di 23 voti (137 a favore, 94 contrari e 20 astenuti che valgono però come voti contrari). Contrariam­ente a quanto era avvenuto a luglio in Giunta, dove tutti gli esponenti dem avevano votato per la decadenza, ieri il Pd si è mosso in ordine sparso. Le divisioni tra favorevoli, contrari, astenuti e assenti non sono neppure ascrivibil­i alle varie correnti. Renziani, franceschi­niani e anche la sinistra si sono equamente ripartiti tra le 4 posizioni. Certo è un dato di fatto che nel frattempo è intervenut­a la scissione dei bersaniani e che la relatrice sulla decadenza di Minzolini in Giunta, la senatrice Doris Lo Moro , oggi militi nelle fila di Mdp. Ma il dato più eclatante è che il salvataggi­o dell’ex direttore del Tg1 mette in discussion­e la legge Severino, che prevede la decadenza per i parlamenta­ri condannati in via definitiva. La stessa legge che era stata applicata per sentenziar­e la decadenza di Silvio Berlusconi da senatore della Repubblica, il quale da Arcore è stato ieri non a caso tra i primi a congratula­rsi con Minzolini. Per il Cavaliere rappresent­a infatti la conferma che la sua cacciata è stata una scelta politica e la mancata applicazio­ne a Minzolini diventerà un elemento a sostegno del ricorso presentato davanti alla Corte di Strasburgo per ottenere la sua riabilitaz­ione. Che sull’applicazio­ne della Severino ci siano diverse perplessit­à è del resto emerso anche ieri in aula. Lo stesso presidente della Giunta per le Immunità, Dario Stefano (ex Sel), ha invitato il Parlamento a risolvere le criticità della legge. Grillo naturalmen­te attacca. Il leader del M5s ha postato la lista dei 19 senatori dem che hanno «salvato Minzolini e cancellato la Severino» mentre Luigi Di Maio strappava davanti alle telecamere il testo della legge ammonendo: «Poi non si lamentino delle violenze fuori dal Parlamento».

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