Il «soccorso» di 19 Pd salva Minzolini al Senato
L’ex direttore del Tg1 Augusto Minzolini resta senatore. La sua decadenza in base alla legge Severino è stata respinta dal Senato (134 voti a favore di Minzolini, 94 contrari, 20 astenuti) anche con i voti di 19 senatori Pd. Accuse dal M5S.
Il M5S grida all’inciucio, legando la mancata sfiducia al ministro Lotti mercoledì con il salvataggio ieri del senatore di Fi Augusto Minzolini. Qualcuno già parla di un nuovo Nazareno, di un accordo non scritto che di giorno in giorno prende forma non necessariamente con una regia precostituita ma che naturalmente allea le forze antipopuliste. Certo se è vero che Lotti non ha avuto bisogno dell’uscita dall’aula di Fi, per superare indenne il verdetto di Palazzo Madama, altrettanto non può dirsi per il salvataggio dell’ex direttore del Tg1 condannato per peculato. I voti dei 19 senatori del Pd e dei 23 alfaniani, assieme a quelli di Lega, Ala e Gal a favore dell’ordine del giorno con cui Fi chiedeva di respingere la delibera di luglio della Giunta per le Immunità per la decadenza da senatore, sono stati decisivi visto che lo scarto tra i sì e i no è stato solo di 23 voti (137 a favore, 94 contrari e 20 astenuti che valgono però come voti contrari). Contrariamente a quanto era avvenuto a luglio in Giunta, dove tutti gli esponenti dem avevano votato per la decadenza, ieri il Pd si è mosso in ordine sparso. Le divisioni tra favorevoli, contrari, astenuti e assenti non sono neppure ascrivibili alle varie correnti. Renziani, franceschiniani e anche la sinistra si sono equamente ripartiti tra le 4 posizioni. Certo è un dato di fatto che nel frattempo è intervenuta la scissione dei bersaniani e che la relatrice sulla decadenza di Minzolini in Giunta, la senatrice Doris Lo Moro , oggi militi nelle fila di Mdp. Ma il dato più eclatante è che il salvataggio dell’ex direttore del Tg1 mette in discussione la legge Severino, che prevede la decadenza per i parlamentari condannati in via definitiva. La stessa legge che era stata applicata per sentenziare la decadenza di Silvio Berlusconi da senatore della Repubblica, il quale da Arcore è stato ieri non a caso tra i primi a congratularsi con Minzolini. Per il Cavaliere rappresenta infatti la conferma che la sua cacciata è stata una scelta politica e la mancata applicazione a Minzolini diventerà un elemento a sostegno del ricorso presentato davanti alla Corte di Strasburgo per ottenere la sua riabilitazione. Che sull’applicazione della Severino ci siano diverse perplessità è del resto emerso anche ieri in aula. Lo stesso presidente della Giunta per le Immunità, Dario Stefano (ex Sel), ha invitato il Parlamento a risolvere le criticità della legge. Grillo naturalmente attacca. Il leader del M5s ha postato la lista dei 19 senatori dem che hanno «salvato Minzolini e cancellato la Severino» mentre Luigi Di Maio strappava davanti alle telecamere il testo della legge ammonendo: «Poi non si lamentino delle violenze fuori dal Parlamento».