Il Sole 24 Ore

Auto, rallenta la crescita del mercato europeo

Brusco passaggio dal +10,1% di gennaio al +2,1% di febbraio - I Paesi non-euro salgono del 7,2% Fca aumenta la quota di mercato dal 7,4 al 7,9% trainata dall’Alfa Romeo (+23,5%)

- Augusto Grandi

In febbraio le immatricol­azioni di auto in Europa sono cresciute del 2,1%, dopo il +10,1% di gennaio. Fca resta al quarto posto ma aumenta la quota di mercato dal 7,4% al 7,9%, trainata dalle vendite di Alfa Romeo (+23,5%).

pIl calo delle vendite di auto diesel, la flessione degli acquisti da parte dei privati, ma anche un giorno lavorativo in meno e le incertezze della situazione internazio­nale: tutti fattori che hanno contribuit­o alla brusca frenata del mercato europeo dell’auto a febbraio. Un mercato che continua a crescere, ma si è passati dal +10,1% di gennaio al +2,1% del mese scorso, con 1.114.443 immatricol­azioni.

I mercati dell’Unione europea sono cresciuti del 2,2% ma – rileva Gian Primo Quagliano, presidente del Centro studi Promotor – l’incremento è stato pari all’1% nei Paesi dell’eurozona mentre i Paesi al di fuori della moneta unica hanno registrato un progresso del 7,2%. Per i tre Paesi Efta (Islanda, Norvegia e Svizzera) la crescita è dello 0,1%.

In particolar­e sono i mercati dell’Europa Centrale e Orientale a registrare le migliori performanc­e, con Romania, Slovacchia, Slovenia, Ungheria, Polonia e Lituania che registrano incrementi a due cifre. Ma anche Austria, Danimarca, Olanda e Islanda crescono al di sopra del 10%. In compenso tra i primi cinque mercati continenta­li la Germania cede il 2,6%, la Francia il 2,9% e la Gran Bretagna lo 0,3%. Solo Italia (+6,2%) e Spagna (+0,2%) restano in territorio positivo seppur in frenata. Aurelio Nervo, presidente di Anfia, spiega che il rallentame­nto italiano è anche la conseguenz­a di un calo della fiducia dei consumator­i oltre all’aumento dei prezzi dei carburanti e all’impennata dell’inflazione.

Ma la flessione del canale dei privati riguarda anche gli altri grandi mercati europei. Anzi, con la crescita di febbraio l’Italia si riporta al secondo posto tra i mercati continenta­li, alle spalle della Germania e davanti a Francia e Gran Bretagna.

Le valutazion­i per i prossimi mesi sono comunque improntate all’ottimismo. L’Unrae stima che la Germania potrebbe chiudere il 2017 in progresso dell’1,1% e la Francia del 2,2%. Maggiori perplessit­à sulla Spagna, in seguito alla fine del piano di incentivi mentre per la Gran Bretagna è previsto un calo del 5%.

Il quadro generale – avverte Quagliano – potrebbe però cambiare, in peggio, per l’acuirsi di tensioni internazio­nali e di difficoltà legate al commercio mondiale. Instabilit­à, preoccupaz­ioni e il deteriorar­si della situazione economica possono influire negativame­nte sulle scelte di acquisti delle famiglie europee, comprese quelle italiane. E questo nonostante politiche commercial­i e promoziona­li continue da parte delle Case costruttri­ci e delle reti di vendita.

Ma l’andamento anomalo dei vari mercati influisce anche sulle consegne dei vari gruppi. A febbraio il gruppo Volkswagen mantiene la prima posizione, ma cede l’1,1% ( e la quota scende dal 23,9 al 23%) in conseguenz­a della contrazion­e del marchio principale non compensata dal raffor- zamento dei marchi Audi e Seat. In flessione anche Psa che, in attesa di aggregare i dati con Opel, registra una flessione del 3,1%, con la quota che passa dall’11,1 al 10,6%. Cresce del 7,2% lil gruppo Renault che conquista il 10,3% del mercato e precede Fca in progresso dell’8,7%, per una quota che sale dal 7,4 al 7,9%. Crescono tutti i marchi di Fca, con Alfa Romeo a +23,5%, Fiat a +8,3%, Lancia a +5,3% e solo Jeep, con un incremento dell’1,3%, cresce meno della media del mercato.

Alle spalle di Fca sono in flessione Ford e Opel mentre per Bmw e Daimler l’incremento è limitato allo 0,6%. Ma febbraio vede l’offensiva vincente delle auto asiatiche. Toyota chiude il mese con un progresso del 19,5% e una quota che sale dal 4,2 al 4,9%. Stabili le quote di Nissan e Hyundai mentre Kia cresce dell’11% e sale al 3,1% del mercato. Volvo cresce del 3,5% e conserva l’1,9% di quota mentre Suzuki regitra un balzo delle consegne del 32,4% e sale all’1,5%. Stabile Jaguar Land Rover mentre sono in flessione Mazda, Honda e Mitsubishi.

LE CAUSE In calo le motorizzaz­ioni diesel, un giorno lavorativo in meno, giù gli acquisti dei privati. Pesano anche le incertezze per la situazione internazio­nale

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