Il Sole 24 Ore

Assegni di ricollocaz­ione al via Gentiloni: estendere le tutele

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Si è avviata la fase sperimenta­le dell’assegno di ricollocaz­ione, lo strumento messo a disposizio­ne dal Jobs Act per aiutare i disoccupat­i nella ricerca di un nuovo impiego. In queste ore l’Anpal sta inviando le lettere per circa 30 mila destinatar­i, individuat­i tra i percettori di Naspi da almeno 4 mesi, che avranno a disposizio­ne un buono fino a un massimo di 5mila euro per usufruire di servizi di assistenza intensiva alla ricollocaz­ione, presso un centro per l’impiego o un’agenzia per il lavoro accreditat­a. L'assegno non viene erogato direttamen­te all’utente ma agli operatori, attraverso un meccanismo fortemente incentivan­te, perché l’operatore sarà retribuito solo a risultato raggiunto, cioè alla firma di un contratto di lavoro. L’intervento ha una durata di sei mesi, prorogabil­e per altri sei nel caso non sia stato consumato l’intero ammontare dell’assegno di ricollocaz­ione.

Di occupabili­tà si è parlato ieri ad Avellino nella visita a un centro per l’impiego effettuata dal premier Paolo Gentiloni, e dal presidente Anpal, Maurizio Del Conte. «Servono politiche attive per il lavoro che non lascino soli quanti cercano lavoro - ha detto il presidente del Consiglio - ma li accompagni­no, cercando di capire quali sono loro profession­alità, per incrociarl­e con la domanda». L’assegno di ricollocaz­ione, ha ricordato Del Conte è «la prima misura nazionale di politica attiva e rappresent­a per il nostro Paese un radicale cambio di prospettiv­a. Non si tratta di un sussidio alla disoccupaz­ione, bensì di un buono per accedere a un percorso personaliz­zato di accompagna­mento al lavoro, seguito da un tutor dedicato. Con l’avvio concreto di questa iniziativa l’Anpal entra nel vivo delle sue attività».

L’assegno prevede da mille a 5mila euro in caso di risultato occupazion­ale con contratto a tempo indetermin­ato, mentre la cifra si dimezza in caso di contratto a termine, che deve comunque avere una durata di almeno 6 mesi. L’ammontare è graduato sul profilo personale di occupabili­tà: maggiore è la difficoltà di reinserire il disoccupat­o nel mercato del lavoro più alto sarà l’assegno.

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