Il Sole 24 Ore

GdF, dal sommerso oltreconfi­ne il 46% dei recuperi nel 2016

- Marco Mobili

pIl 46% dei recuperi dall’evasione arriva dal fronte internazio­nale. E un soggetto controllat­o su tre tra quelli che non hanno aderito alla voluntary presenta irregolari­tà. Nonostante la nuova finestra di rientro dei capitali aperta dall’ultima manovra, il Fisco italiano fa sul serio nell a lotta alla fuga di capitali. E a ribadirlo è stata ieri la Guardia di Finanza che, nel presentare i dati sull'attività 2016, ha sottolinea­to che su 4.453 soggetti sottoposti a controllo per non aver aderito alla voluntary - pur avendo all’estero beni patrimonia­li senza averlo però comunicato al Fisco italiano con il quadro RW - sono emerse 1.282 posizioni irregolari: quasi il 30 per cento. Da queste posizioni di irregolari­tà le Fiamme Gialle hanno avanzato proposte di recupero a tassazione per 284 milioni sul fronte delle imposte dirette e 22 milioni di Iva evasa. Tra questi soggetti, poi, 276 erano sì noti alle banche straniere, ma totalmente sconosciut­i al Fisco italiano in quanto evasori totali. Al conto si devono anche aggiungere gli oltre 500 milioni di euro relativi ai beni sottoposti a sequestro.

È solo un piccolo ritaglio della più grande istantanea scattata dalla Guardia di Finanza nel 2016 al malaffare targato made in Italy. Un malaffare che non si concentra però soltanto sull’evasione fiscale e sulle frodi ma che da qualche anno ha messo nel mirino le risorse pubbliche. Dalla tutela della spesa pubblica, infatti, su circa cinque miliardi di appalti sottoposti a controllo ben 3,4 sono risultati irregolari. Oltre 6 cittadini su 10 hanno fruito di prestazion­i sociali agevolate non spet- tanti o hanno ottenuto indebitame­nte il ticket sanitario. Oltre 8mila dipendenti pubblici sono stati denunciati per danni erariali che nel 2016 hanno toccato la cifra di 5,3 miliardi di euro. Non solo. Su quasi 4mila indagini per reati contro la pubblica amministra­zione, nel 56% dei casi si è registrato un abuso d’ufficio, nel 21% peculato e nel restante 23% corruzione e concussion­e.

L’istantanea delle Fiamme Gialle fornisce poi anche dettagli sui reati di nuova generazion­e. Sempre grazie al piano di controlli sugli evasori internazio­nali so- no cresciuti di oltre il 181% i reati di autoricicl­aggio, passati dalle 70 contestazi­oni del 2015 alle 197 dello scorso anno. A impression­are di più poi sono le denunce formalizza­te dalle Fiamme Gialle: dalle 103 di due anni fa si è passati alle 531 del 2016 con un incremento imbarazzan­te del 415 per cento. Non da meno sono i reati di riciclaggi­o saliti a 840 (+7,4% rispetto al 2015) e le persone denunciate per questi reati: erano 1.407 nel 2015 e sono state 2035 lo scorso anno (+44%).

L’operazione sulla voluntary così come l’intera azione di contrasto all’evasione fiscale non passa attraverso «controlli indiscrimi­nati» su cittadini e imprendito­ri, ma attraverso interventi «pianificat­i e mirati» nei confronti «dei più alti e insidiosi pro- fili di evasione», ha precisato il Comandante generale Giorgio Toschi. A parlare, anche in questo caso, sono i numeri: nel 2016 sono state concluse 94mila azioni tra verifiche e controlli, cui si aggiungono altre 525mila attività di controllo economico del territorio, «sotto ispezione - ha ricordato ancora Toschi – sono passati complessiv­amente 235.100 annualità di imposta». Non solo. Nelle oltre 14mila indagini di polizia giudiziari­a sui reati tributari quelli fiscali sono ben 11.577 e hanno portato all’arresto di 11.303 responsabi­li. Come ha sottolinea­to ancora Toschi «il 60% di questi reati riguarda gli illeciti più gravi come false fatturazio­ni, dichiarazi­oni fraudolent­e occultamen­to di documentaz­ione e indebite compensazi­oni».

Quasi a voler smentire poi quell’immagine fornita dagli organismi internazio­nali di una Guardia di Finanza e di un’agenzia delle Entrate spesso costrette a sovrappors­i nella loro azione, la presentazi­one del rapporto annuale 2016 è stata anche l’occasione per ricordare come sulle lettere di alert inviate dalle Entrate per chi ha dichiarato l’Iva 2014 ma non ha pagato, ora sia in atto un piano d’azione «sinergico e mirato» della Guardia di Finanza.

Il comandate del III reparto operazioni del Comando generale, Stefano Screpanti, ha voluto sottolinea­re la piena sinergia in atto con le Entrate ricordando che i controlli in corso hanno coinvolto 3mila soggetti di fascia più alta, con un doppio obiettivo: «Attivare i primi recuperi di imposta evasa e allo stesso tempo spingere i contribuen­ti alla compliance ».

LA STRATEGIA Toschi: «Interventi mirati, il 60% dei reati per gli illeciti più gravi». Nella Pa appalti irregolari per 3,4 miliardi e 8mila denunce di danni erariali

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