Contribuenti onesti da tutelare
La salute dei conti pubblici è importante, ma non più di quella delle casse private, e la partita dello split payment si gioca tutta su questo equilibrio delicato. Rafforzare la lotta all’evasione invece di alzare a tutto campo le solite vecchie accise è sicuramente una scelta giusta, ma non bisogna dimenticare che l’Iva è un meccanismo delicato. Lo split payment sottrae infatti liquidità alle imprese, obbligate di fatto ad anticipare allo Stato una quota dell’imposta che altrimenti avrebbero potuto scaricare. Il gioco vale la candela se l’anticipo è limitato nel tempo, e quindi se lo Stato rispetta le sue stesse regole garantendo i rimborsi in tre mesi. Altrimenti, ancora una volta, le misure nate per colpire gli evasori presenteranno un conto aggiuntivo ai contribuenti onesti: cioè a quelli che devono sostenere la fragile ripresa italiana. (G.Tr.) evasione recuperati, in ogni caso, restano un risultato importante all’interno di un’imposta che occupa stabilmente il primo posto nelle classifiche italiane e internazionali del «tax gap», cioè l’indicatore della distanza che separa il gettito reale da quello potenziale sulla base delle dimensioni dell’economia. La lotta all’evasione continua a essere al centro delle strategie dichiarate dal governo, come ricordato ieri mattina da Padoan secondo il quale «rafforzare l’azione di contrasto dell’evasione fiscale, della corruzione e della criminalità organizzata rafforza il sostegno all’attività delle tantissime imprese che rispettano le regole assicurando anche le migliori condizioni per il pieno operare della concorrenza».
L’idea insomma è quella dello scambio fra lotta all’evasione e aiuti ai contribuenti puntuali con il fisco, in un meccanismo nel quale dal maggior gettito dovrebbero arrivare le risorse per ridurre la pressione fiscale ordinaria. Da finanziare per questa via ci sono anche le misure per il contrasto alla povertà e l’inclusione sociale che, ha ricordato Padoan, rientrano tra le priorità della presidenza italiana del G7.
La mossa dovrebbe servire anche a consolidare i «chiari segnali positivi» evocati da Padoan in riferimento al quadro congiunturale. Dopo la crescita dello 0,9% del 2016, sostiene infatti il titolare dell’Economia riferendosi agli ultimi dati Istat, dalle statistiche arrivano incoraggiamenti «soprattutto per la domanda interna, sostenuta sia dai consumi delle famiglie (+1,3%) sia dagli investimenti fissi lordi (+2,9%)».
Sul piano internazionale, la lotta all’evasione si gioca soprattutto con il rafforzamento della cooperazione e dello scambio dei dati, che giusto martedì ha conosciuto la puntata più recente con il nuovo accordo con la Svizzera sulle liste collettive dei contribuenti che non hanno aderito alla voluntary.