Il Sole 24 Ore

Putin: Merkel a Mosca il 2 maggio

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Angela Merkel ritornerà a Mosca il 2 maggio, per la prima visita in Russia da quando, nel marzo del 2014, la Crimea venne reinserita nella Federazion­e. L’incontro con Vladimir Putin è stato annunciato ieri dallo stesso presidente russo, in occasione di una visita a Mosca del premier bavarese Horst Seehofer, che ha confermato la data del viaggio. Senza una prospettiv­a immediata di abolire le sanzioni imposte alla Russia dalla crisi ucraina, al centro della visita della Merkel dovrebbero essere la situazione in Ucraina, i rapporti commercial­i bilaterali e i timori tedeschi di interferen­ze russe nel voto di settembre in Germania.

sulle principali questioni economiche e soprattutt­o da un surplus commercial­e tedesco nei confronti di Washington che lo scorso anno ha sfiorato i 50 miliardi di euro e che l’amministra­zione Trump ritiene inaccettab­ile, Germania e Stati Uniti hanno scelto di adottare un tono costruttiv­o, pur restando distanti nella sostanza. Almeno a giudicare dall’incontro di ieri sera fra il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schäuble e il nuovo segretario al Tesoro Usa, Steven Mnuchin, che fa da preludio alla riunione del G-20 di oggi a Baden-Baden e al vertice alla Casa Bianca fra il presidente Donald Trump e il cancellier­e Angela Merkel.

Schäuble, normalment­e non il più accomodant­e degli interlocut­ori, ha definito il colloquio «amichevole e costruttiv­o» e sottolinea­to la volontà di collaboraz­ione fra i due Governi per promuovere la crescita globale. Ma il gesto più significat­ivo, per evitare uno scontro con gli Usa, è probabilme­nte la rimozione del comunicato di domani del G-20 dell’abituale riferiment­o esplicito all’opposizion­e al protezioni­smo, contenuto invece in una dichiarazi­one separata dove la presidenza di turno tedesca enumera una serie di principi per aumentare la «resilienza» dell’economia mondiale. Un punto sul quale altri membri dissentono dalla decisione di Berlino e che ieri sera a tarda ora era ancora oggetto di discussion­e nella redazione del comunicato. A una conferenza a Francofort­e promossa dall’associazio­ne globale dei banchieri, l’Institute of Internatio­nal Finance, il ministro, in evidente riferiment­o alla posizione del nuovo Governo americano, aveva detto poche ore prima che «nazionalis­mo e protezioni­smo non

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