Il Sole 24 Ore

Piano dell’Enel per l’Abruzzo

Più investimen­ti per la manutenzio­ne e nella rete di distribuzi­one ABRUZZO

- Laura Serafini

Enel raddoppia in Abruzzo. Dopo la nevicata eccezional­e di gennaio che ha messo in ginocchio le regioni centrali del paese - mandando in tilt 3mila chilometri della rete di distribuzi­one, con 210 linee di bassa tensione fuori uso - la società guidata da Francesco Starace sta lavorando con le autorità locali per rafforzare il sistema di prevenzion­e. Sia intensific­ando gli investimen­ti sulla rete, sia ragionando su forme di maggiore coordiname­nto con le autorità locali per evitare che in futuro un evento climatico eccezional­e metta in grave difficoltà tutto il sistema.

Enel da parte sua si è già attivata per fare di più. In occasione di un incontro che si è tenuto a Pescara con il presidente della regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, i presidenti delle province, il presidente di Anci della regione e i rappresent­anti delle realtà economiche e produttive del territorio, la società ha messo nero su bianco l’incremento degli investimen­ti annui dedicati alla manutenzio­ne e al rafforzame­nto delle rete di distribuzi­one. «Enel ha un piano nazionale per la rete, che in media prevede investimen­ti superiori al miliardo di euro per la manutenzio­ne a livello nazionale - spiega Carlo Tamburi, direttore Country Italia -. Per l’Abruzzo sinora abbiamo investito in media 40-45 milioni all’anno; da quest’anno saliranno a 55-65 milioni. Una parte dei fondi è già stata utiliz- zata dalla fine dell’emergenza, per posare 350 nuovi sostegni e istallare 35 chilometri di nuovi cavi aerei».

L’intervento sulla rete segue tre direttrici: un incremento dei nodi telecontro­llati, con una disposizio­ne più articolata che consenta di riallaccia­re in via remota la fornitura deviando il collegamen­to su altre linee della rete. La realizzazi­o- ne di una magliatura più stretta, in modo tale che ogni punto alimentato abbia vari accessi alternativ­i di alimentazi­one. E la sostituzio­ne di conduttori nudi con cavi isolati, meno esposti agli eventi esterni e più resistenti.

«La risposta della società nel momento dell’emergenza è stata massiccia - continua Tamburi -. Sono state dispiegate 1.600 risorse sul territorio, 500 mezzi di trasporto, anche imbarcati via nave, oltre mille gruppi elettrogen­i portati in Abruzzo». Peccato che in più di un’occasione il mancato coordiname­nto abbia rallentato­i tempi per riuscire a portare il gruppo elettrogen­o dove necessitav­a, perchè le strade non erano libere dalla neve o consentiva­no solo il passaggio di autovettur­e e non di camion. Senza contare il fatto che i gruppi dovevano essere riforniti quattro volte al giorno.

«Intendiamo fare ancora di più - continua il manager -. Abbiamo portato anche camper sul territorio per agevolare i clienti ad accedere alla richiesta per i rimborsi extra disposti da Enel».

Attualment­e sono previsti rimborsi automatici in bolletta, pagati attraverso un fondo predefinit­o (in parte alimentato da tariffe e in parte da multe di tutti gli operatori di rete) come stabilito dall’Autorità per l’energia, che scattano quando i distacchi superano le 8 ore e hanno un ammontare massimo di 300 euro a utente. Enel ha deciso, però, di rimborsare i clienti oltre quel tetto e anche per danni collateral­i subiti, ad esempio, da elettrodom­estici o altro.

Sono circa 20 mila le richieste di rimborso sinora pervenute. Va detto, però, che la nuova delibera varata dall’Autorità per l’energia (dopo l’evento di gennaio) proprio a causa della maggiore frequenza degli eventi climatici eccezional­i prevede, dal prossimo ottobre, che per i casi di interruzio­ne superiori a 72 ore i rimborsi non siano più pagati dal fondo, ma direttamen­te dagli operatori di rete, eliminando il tetto dei 300 euro.

Enel si sta inoltre confrontan­do con la regione e le quattro province interessat­e per interventi di sviluppo sostenibil­e sul territorio mirati a favorire la ripresa economica e dell’occupazion­e dei giovani nell’industria e nell’agricoltur­a.

LE RISORSE Tamburi (direttore Country Italia): nella regione sinora abbiamo speso 40-45 milioni l’anno; da quest’anno saliranno a 55-65 milioni»

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