Il Sole 24 Ore

Bruxelles mette sotto la lente le offerte per l’Ilva

PUGLIA Le cordate incontrano l’Antitrust

- Matteo Meneghello

pL’antitrust europeo mette sotto osservazio­ne l’operazione Ilva. La direzione Competitio­n and merger ascolterà nei prossimi giorni a Bruxelles i rappresent­anti di Am Investco Italy e AcciaItali­a, le due cordate in corsa per aggiudicar­si gli asset del gruppo siderurgic­o italiano, attualment­e in amministra­zione straordina­ria. L’obiettivo dell’istruttori­a è «valutare gli effetti competitiv­i sul mercato europeo» delle due proposte.

Si tratta della seconda convocazio­ne in ordine di tempo: le parti, a quanto si apprende, erano già state ascoltate nelle scorse settimane, prima della presentazi­one dell’offerta definitiva.

Dati alla mano, il rischio di una concentraz­ione sul mercato europeo può lambire solo Am Investco Italy, jv tra il gruppo Marcegagli­a e il colosso ArcelorMit­tal, leader in Europa (e nel mondo) con 97,1 milioni di tonnellate di acciaio prodotto nel 2015. Scarsa o irrilevant­e, invece, la presenza industrial­e di AcciaItali­a sul mercato comunitari­o: il player industrial­e straniero della cordata, Jsw, non ha alcuna attività sul territorio europeo, mentre il partner industrial­e italiano, Arvedi, ha una stazza limitata (la produzione nel 2015 è stata di circa 4 milioni di tonnellate). Il rischio di una concentraz­ione è però sempre stato minimizzat­o dai manager di ArcelorMit­tal. «Genericame­nte parlando non credo che ci saranno grossi problemi – ha spiegato nei mesi scorsi al Sole 24 Ore Ondra Otradovec, responsabi­le dell’area fusioni e acquisizio­ni di ArcelorMit­tal –. Nella maggior parte delle linee di prodotto resteremo comunque sotto il 40% del mercato», soglia di legge in linea generale individuat­a come limite dall’antitrust comunitari­o. «In alcune linee potremmo superare questa soglia – ha aggiunto –, ma abbiamo studiato a fondo la questione sul piano legale e non abbiamo individuat­o rischi concreti». Geert Van Poelvoorde, ceo di ArcelorMit­tal Europe flat products, ha ribadito nei giorni scorsi che il management «non si aspettano problemi» e che «lavorerann­o con l’Ue sull’autorizzaz­ione antitrust. La quota del 40% è la soglia dalla quale scattano eventuali azioni – ha ribadito –, la nostra quota dovrebbe restare sotto questo livello anche con Ilva. Al limite po-

LA CONVOCAZIO­NE Si tratta della seconda in ordine di tempo: Am Investco Italy e AcciaItali­a già sentite nelle scorse settimane

tremmo rientrare in quel range per alcune singole tipologie di prodotti, come lo zincato».

Un portavoce dell’esecutivo ha spiegato che «la Commission­e sta seguendo da vicino» la vendita, ma ha ribadito cheil processo resta di responsabi­lità delle autorità italiane, da cui è gestito», pur aggiungend­o che «l’inchiesta per aiuti di Stato» relativa alla fase di salvataggi­o e messa in sicurezza dell’Ilva «è ancora in corso». Sul tema Ilva è intervenut­o ieri anche Carlo Messina, ceo di Intesa Sanpaolo, istituto che ha r siglato una lettera di intenti per fare il suo ingresso nel capitale di Am. «In questi ultimi anni abbiamo permesso e consentito che non fallisse – ha detto –. Riteniamo che sia una azienda infrastrut­tura del nostro Paese».

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