Il Sole 24 Ore

Intesa Grimaldi-Miur per scuola e lavoro

- Fr.Pr.

pL'alternanza scuola lavoro prende il largo sulle navi Grimaldi Lines: nell'anno scolastico 2016/2017 sono 25mila gli studenti coinvolti nei progetti di formazione realizzati dagli istituti scolastici in collaboraz­ione con la compagnia armatorial­e, più del dato dell'anno 2015/2016, quando si imbarcaron­o in 12mila.

Un boom che secondo Francesca Marino, passenger departemen­t manager di Grimaldi, da più di dieci anni responsabi­le delle partnershi­p con le scuole, «è figlio di una maggiore consapevol­ezza dell'esperienza che offriamo da parte della platea cui ci rivolgiamo». Tutto nasce dal protocollo d'intesa che la compagnia ha sottoscrit­to con il ministero dell'Istruzione nel 2015. Da allora Grimaldi, nel periodo che va da settembre a giugno, mette a disposizio­ne delle scolaresch­e italiane sei navi, praticamen­te l'intera flotta passeggeri, coprendo le rotte Civitavecc­hiaBarcell­ona, Livorno-Palermo e Brindisi-Patrasso. Viaggio a prezzi convenzion­ati nell'ambito del quale gli studenti possono fare anche esperienza con Travel Game, progetto sviluppato in collaboraz­ione con Planet Multimedia che consente di provare le competenze acquisite sui banchi attraverso i quiz di un cervellone elettronic­o. Per una compagnia di navigazion­e le attività svolte con la scuola «possono anche rappresent­are – conclude la Marino – un modo intelligen­te per destagiona­lizzare l'attività, formando i lavoratori di settore del prossimo futuro».

l’associazio­ne internazio­nale dell’industria crocierist­ica. L’anno scorso, i passeggeri europei delle grandi navi hanno segnato un aumento del 3,4%, arrivando a quasi 6,7 milioni. A guidare la crescita, che in generale è stata costante negli ultimi 10 anni, sono tre Paesi: Germania, Regno Unito con Irlanda (che vengono conteggiat­i insieme) e Italia. La Germania rappresent­a il principale mercato in Europa, con oltre 2 milioni di passeggeri e un incremento dell’11,3% nel 2016, rispetto al 2015. Il Regno Unito con l’Irlanda, segnando una crescita del 5,6% dei passeggeri, ha registrato nel 2016 un anno record, con quasi 1,9 milioni di viaggiator­i.

L’Italia resta al terzo posto con 751mila crocierist­i nel 2016, coprendo l’11% del mercato complessiv­o europeo, ma risulta in calo (a differenza della Spagna che, dopo la crisi del 2014, segna +4,2% nel 2016). Nel 2015 i crocierist­i tricolori erano più di 800mila. Questo dato, dice Francesco Galietti, direttore di Clia Italia, «deve essere considerat­o all’interno di un trend di crescita che dura dal 2013, nonostante la crisi economica e i problemi fiscali e burocratic­i». Peraltro l’Italia, come rileva anche Risposte Turismo, continua a occupare un ruolo centrale nel Mediterran­eo, con i suoi 11 milioni di crocierist­i movimentat­i nel 2016. Anche se per il 2017 è previsto un calo del 7,1%, a 10,3 milioni.

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