Il Sole 24 Ore

Gucci si affida al global citizen

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a Dall’Earth Summit dell’Onu di Rio de Janeiro del 1992 non emerse solo l’idea che la sostenibil­ità dovesse essere contempora­neamente ambientale, economica e sociale (si veda l’articolo a fianco). L’altro messaggio forte fu «Think globally, act locally». Gucci è stato pioniere nel raccoglier­e entrambe le sfide e non è un caso se il cappello sotto il quale confluisco­no tutte le iniziative, i progetti e le attività di Corporate social responsibi­lity (Csr) si chiami Global Citizen, che ha inglobato Chime For Change, la campagna per l’empowermen­t di donne e bambine lanciata nel 2013 a Londra con un mega concerto, la cui star principale fu Beyoncé.

L’impegno di Gucci è importante in sé e per la grandezza dell’azienda: la maison fondata a Firenze nel 1921, oggi parte del gruppo Kering, ha chiuso il 2016 con ricavi a 4,37 miliardi di euro (+12,7% a cambi costanti) ed è uno dei più importanti player del settore. Il ceo e presidente Marco Bizzarri e il direttore creativo Alessandro Michele negli ultimi due anni hanno sicurament­e dato nuovo impulso alla Csr, ma i semi erano stati gettati ancora prima del loro arrivo. Gucci è il marchio di lusso che per primo ha ottenuto la SA8000, la certificaz­ione internazio­nale sulla “social accountabi­lity (SA)” e che riguarda valori come l’etica del modello di business, il rispetto delle persone, la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro e i diritti e le pari opportunit­à dei lavoratori.

Tra le novità più recenti, il rinnovo del programma Welfare for you (si veda anche Il Sole 24 Ore del 31 gennaio) per i 600 dipendenti del network retail di Gucci in Italia. A livello europeo, risale invece a febbraio l’entrata di Gucci in Parks ( www.parksdiver­sity.eu), organizzaz­ione senza scopo di lucro che promuove all’interno della aziende socie i valori della diversità e inclusione, con focus specifico sulla diversità dell’orientamen­to sessuale e dell’identità di genere. Game changer (letteralme­nte, in grado di cambiare le regole del gioco) è stata poi definita la decisione di Gucci di dedicare il casting della campagna per la precollezi­one autunno-inverno 2017-18 solo a modelle e modelli neri.

– G.Cr.

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