Il Sole 24 Ore

Ascensori a norma Ue con pochi obblighi

- Sa. Fo.

pUltimo atto della telenovela degli ascensori a norma Ue: sulla Gazzetta Ufficiale del 15 marzo è stato pubblicato il Dpr 23/2017, in ballo ormai da oltre un anno.

Nel Dpr sono state inserite anche le disposizio­ni indispensa­bili per evitare la procedura d’infrazione (l’ultimo termine è, peraltro, scaduto il 19 aprile 2016) alla direttiva 2014/33/Ue.

La direttiva riguarda gli ascensori intesi come prodotti finiti e installati in modo permanente in edifici o costruzion­i e ai compo- nenti di sicurezza per ascensori nuovi prodotti da un fabbricant­e nell’Unione oppure componenti di sicurezza nuovi o usati importati da un Paese terzo.

Sono invece «esclusi gli ascensori da cantiere», gli impianti a fune, quelli progettati a fini militari, quelli usati nelle miniere e altri casi particolar­i.

I ministeri di Sviluppo e Lavoro esercitano una valutazion­e di sicurezza su impianti e componenti e possono chiedere che gli operatori economici intervenga­no e, al limite, li ritirino dal mercato. Sono state introdotte prescrizio­ni per il ritiro dal mercato di prodotti non conformi e per il ritiro delle notifiche, con sospension­i e revo-

REGIONE LAZIO – AZIENDA SANITARIA LOCALE ROMA 6 che delle autorizzaz­ioni per gli organismi di valutazion­e della conformità che dovessero violare le disposizio­ni e perdere i requisiti prescritti. Ma per le sanzioni amministra­tive o penali, si legge nella relazione, «bisognerà intervenir­e a livello di normazione primaria».

Rimane fuori dal decreto la complessa questione dell’adeguament­o alle norme europee degli ascensori installati prima del 1999. La parte, stralciata dal Dpr, prevedeva tra l’altro con- trolli sulla «precisione di fermata e livellamen­to tra cabina e piano» e sulla presenza ed efficacia dei «dispositiv­i di richiusura» delle porte di piano con cabina fuori dalla zona di sbloccaggi­o. Controlli avrebbero portato all’imposizion­e di interventi mirati, qualora non superati. Ora, invece, gli interventi possono solo essere suggeriti dai manutentor­i, mentre i proprietar­i (condominio o singoli) sono liberi di scegliere se eseguirli o meno. In questi casi, però, di eventuali incidenti sono responsabi­li proprietar­i e condominio.

INTERVENTI E RISCHI I manutentor­i incaricati dei controlli possono evidenziar­e la necessità di interventi ma solo in certi casi arriva il «blocco» dei Comuni

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