Il Sole 24 Ore

Tablet in volo, l’Italia valuta il bando

Il Comitato per la sicurezza dei trasporti aerei decide oggi - Roma, massima allerta per il vertice

- Marco Valsania

pLo shock dell’attacco al Parlamento britannico - nel primo anniversar­io degli attentati di Bruxelles - ha subito raggiunto l’altro lato dell’Atlantico. Maggiori controlli e vigilanza su potenziali obiettivi sono divenuti immediatam­ente all’ordine del giorno negli Stati Uniti, in un clima teso, all’indomani di un nuovo e discusso giro di vite nella sicurezza per i voli diretti in arrivo da numerosi Paesi di Medio Oriente e Nord Africa, che ha vietato di portare in cabina dispositiv­i elettronic­i più grandi di uno smartphone.

L’allerta all’origine della decisione - informazio­ni sulla ca- pacità di al-Qaida di nascondere esplosivi nelle batterie di computer e tablet - era stato condiviso proprio dalla Gran Bretagna. L’Italia discuterà stamattina l’opportunit­à di adottare provvedime­nti simili, nell’ambito del Comitato interminis­teriale per la sicurezza dei trasporti aerei e degli aeroporti. Sempre per questa mattina, a due giorni dal Summit per il 60° anniversar­io della Ue, il ministro dell’Interno Marco Minniti ha convocato a Roma una riunione straordina­ria del Comitato di analisi strategica antiterror­ismo.

L’America è in preda a un difficile dibattito su sicurezza, democrazia e diritti sotto l’amministra­zione Trump. La Casa Bianca per due volte ha emesso un decreto, fermato dai tribunali come probabilme­nte incostituz­ionale e discrimina­torio, per cercare di bloccare l’ingresso di rifugiati e i nuovi visti di cittadini di Paesi islamici che considera a rischio di terrorismo. E nelle ultime ore ha ispirato la messa al bando dell’elettronic­a nei velivoli che non fanno scalo e decollano da otto Paesi, compresa l’Arabia Saudita, la Turchia e gli Emirati Arabi Uniti, citando «valutazion­i di intelligen­ce». Una decisione fatta propria nel giro di poche ore dalla stessa Gran Bretagna, che ha emesso un simile ordine per i collegamen­ti diretti con sei Paesi.

L’iniziativa, seppure assai meno delicata e controvers­a del “divieto ai musulmani”, ha comunque destato perplessit­à: alcuni esperti hanno indicato che se è più difficile attivare ordigni nelle stiva di un aereo, i controlli ai cancelli d’imbarco sono più efficaci di quelli per il cargo. Né risolve il problema di “minacce interne”, cioè di infiltrazi­oni di terroristi nel personale aeroportua­le.

E intanto ieri Donald Trump ha annunciato che volerà a Bruxelles il 25 maggio per il vertice Nato, per cercare di ricucire relazioni difficili con gli alleati. Una missione volta a «rafforzare l’impegno nei confronti della Nato e per discutere questioni di importanza critica, specialmen­te la condivisio­ne delle responsabi­lità e il ruolo dell’Alleanza nella lotta al terrorismo».

Il riferiment­o alla condivisio­ne di responsabi­lità è in realtà linguaggio in codice per le critiche rivolte dall’attuale Casa Bianca alla Nato e in particolar­e ai singoli partner, che Washington ha accusato di essere obsoleta e di non pagare i dovuti contributi, cioè di non investire il 2% del Pil nella difesa. Ma la necessità oggi, se mai, di una crescente cooperazio­ne in termini di sicurezza appare sempre più evidente.

RICUCIRE CON LA NATO Trump sarà a Bruxelles in maggio per il vertice dell’Alleanza atlantica, «per condivider­e le responsabi­lità nella lotta al terrore»

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REUTERS Assedio allo Stato Islamico. Un combattent­e dell’Esercito democratic­o siriano si riposa guardando l’Eufrate, a nord di Raqqa

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