Banca Carige, in assemblea sarà scontro con il fondo Apollo
L’istituto: attacco alla liquidità - Il fondo: lite temeraria
p L’acquisizione delle compagnie assicurative di Carige da parte di Apollo management holdings e le operazioni che sono seguite, cioè la trattativa per Creditis (società di credito al consumo della banca) e l’offerta del fondo di entrare nel capitale dell’istituto genovese con aumento riservato e acquisendo in non performing loans, hanno generato danni, patrimoniali e di altro tipo, alla banca per 1,25 miliardi. Somma che i legali di Carige chiedono sia ad Apollo sia ai vertici dell’istituto che avevano condotto le trattative, cioè l’ex presidente Cesare Castelbarco Albani e l’ex ad Piero Luigi Montani. Tutto è scritto, nero su bianco, nell’atto di citazione che gli avvocati Andrea D’Angelo e Vincenzo Mariconda hanno depositato presso il tribunale di Genova e la banca, dietro richiesta di chiarimenti della Consob, ha pubblicato online, a disposizione dell’assemblea degli azionisti di Carige del 28 marzo durante la quale sarà messa ai voti la richiesta di azione di responsabilità nei confronti di Montani e Castelbarco. Secondo il documento, Carige «ha gravemente sofferto dell’aggressione del gruppo Apollo», il quale ha «beneficiato della grave negligenza e della condiscendenza del vertice amministrativo» della banca, in carica dall’autunno 2013 al marzo 2016.
p calare sino a raggiungere i livelli che la Banca centrale europea avrebbe rappresentato come preoccupanti nella draft decision del 19 febbraio 2016. Già a fine dicembre l’indice mensile di liquidità della banca era crollato» e «l’impatto dei prelevamenti dei soggetti riferibili al gruppo Apollo sulla perdita di liquidità registrata nel periodo (931 milioni) è stimabile in una percentuale vicina al 50%».
Queste operazioni, si legge ancora nella citazione, hanno contribuito a far accendere, presso la Bce, un campanello d’allarme sulla situazio- nedellaliquiditàdellabanca.Lostesso Apollo lascia intendere, scrivono i legali, che la sua operazione di acquisto degli Npl «sarebbe bene accolta» dalla vigilanza. E il 18 febbraio 2016, il giorno prima dell’arrivo della draft decision, durante la seduta del cda della banca, interviene in collegamento telefonico da Francoforte il direttore generale della vigilanza microprudenziale di Bce, Ramon Quintana che, secondo quanto riporta l’atto, dice: «Bisogna considerare le alternative aperte, non solo decisioni interne ma anche soluzioni strategiche, come ad esempio potenzialifusionieacquisizioni.Aquesto proposito avete sul tavolo l’offerta di Apollo... O potrebbero esserci altre alternative». Carige, però, non accetterà l’offerta di Apollo e gli azionisti azzereranno i vertici della banca per chiamare, al loro posto l’attuale presidente, Giuseppe Tesauro, e l’ad Guido Bastianini.
Apollo, da parte sua, attraverso una nota di Amissima , respinge le accuse di Carige e ne «ribadisce l’assoluta temerarietà». Inoltre, riguardo all’accusa di aver prelevato liquidità dall’istituto, sottolinea che la banca ha omesso di rendere pubbliche due lettere trasmesse agli organi della banca, dalle quali, sottolinea la nota, «si evince che Carige era perfettamente a conoscenza che Amissima avrebbe dovuto investire tale liquidità entro fine 2015. Lo si evince, tra l’altro, da una lettera inviata alla banca il 28 gennaio 2015 dall’allora ad di Amissima Vita e dal verbale del cda della stessa Carige del 25 febbraio 2016, dove si precisa che “alcuni deflussi di clienti corporate, come Amissima, erano stati compresi nelle previsioni di inizio anno”. Infatti, si discuteva di tali investimenti già dalla metà del 2014, in ragione dell’entrata in vigore, a partire dal l’1 gennaio 2016, della direttiva Solvency II, che avrebbe richiesto dei requisiti patrimoniali che rendevano inconciliabile il mantenimento di liquidità presso una banca (Carige) il cui basso rating avrebbe comportato un assorbimento di capitale pari al 100%. Peraltro, Amissima Vita «non ha spostato tale liquidità presso altri istituti , ma ha l’ha investita in azioni, titoli di Stato e obbligazioni».
Amissima,comunque,invistadell’assembleadiCarigedel28marzo,ha chiesto al tribunale di Genova, che si pronuncerà domani, l’inibizione dei diritti di voto sulla quota del 17,58% della banca detenuto dall’azionista di riferimento Malacalza».
IL NODO Secondo l’accusa della banca, le operazioni effettuate da Apollo con i vecchi vertici Carige avrebbero ridotto la liquidità dell’istituto
I numeri della crisi
L’ULTIMO QUADRIENNIO
In milioni di euro
IL TITOLO