Il Sole 24 Ore

Assicurazi­oni, Zurich chiede ai soci la delega per un maxi-aumento

Fino a 13 miliardi ai prezzi di Borsa

- D’Angerio e Galvagni

Maxiricapi­talizzazio­ne in vista per Zurich: all’assemblea del 29 marzo il colosso assicurati­vo svizzero chiederà una delega per aumentare il capitale fino a un massimo di 45 milioni di azioni. Ieri ha chiuso in Borsa a un prezzo di 286,7 franchi: ai valori attuali l’iniezione di mezzi freschi sfiora i 13 miliardi di euro, anche se la società sottolinea che l’aumento non supererà il 20% della capitalizz­azione (8 miliardi). Oltre che a rafforzare il patrimonio, l’operazione mira a sostenere progetti di crescita. Contattata dal Sole 24 Ore la compagnia ha smentito ogni interesse per le Generali.

pIl mercato ha accesso un faro su Zurich, il colosso assicurati­vo svizzero guidato da Mario Greco. La ragione dell'improvvisa attenzione è legata alla delibera che verrà sottoposta ai soci della compagnia in occasione della prossima assemblea degli azionisti prevista per mercoledì 29 marzo. In quella sede il management di Zurich chiederà una delega per potere aumentare il capitale della società fino a un massimo di 45 milioni di azioni. Ieri il gruppo ha chiuso in Borsa segnando un prezzo di 286,7 franchi svizzeri. Ciò significa che ai valori attuali l’iniezione di mezzi freschi potrebbe sfiorare i 13 miliardi di euro. Una cifra assai rotonda tanto più se paragonata all’ammontare della precedente delega. Il management chiede infatti di modificare la vecchia delibera, che prevedeva l'emissione di massime 10 milioni di azioni con scadenza marzo 2018, con un nuovo mandato da esercitars­i al più tardi entro marzo 2019, ma di fatto quadruplic­ato nei numeri. Anche se dalla società si fa sapere che allo stato attuale, ammesso che si decida realmente di procedere con un aumento di capitale, questo non supererà il 20% della capitalizz­azione e quindi, allo stato attuale, la cifra non dovrebbe essere superiore agli 8 miliardi.

Detto ciò, nel documento di presentazi­one dell'ordine del giorno dell'assemblea si spiega che questa misura viene richiesta per dotare la compagnia di tutta la flessibili­tà necessaria in termini di capitale per affrontare possibili progetti di crescita piuttosto che per rafforzare la posizione patrimonia­le in caso di scenari particolar­mente avversi. In particolar­e Zurich scrive: «È nel miglior interesse della compagnia che la società abbia la stessa flessibili­tà e le stesse opportunit­à dei suoi principali competitor». E nella delibera aggiunge anche che fino a un terzo delle azioni potrà essere escluso dal diritto d'opzione per destinarlo a azionisti terzi che intendano supportare, tra le varie opzioni, anche un eventuale piano di “take over” su imprese o parti di esse. In sostanza, circa il 33% del potenziale aumento di capitale potrebbe essere destinato all'ingresso di un nuovo partner che voglia condivider­e con gli attuali soci un progetto di rafforzame­nto, anche solo patrimonia­le, del gruppo assicurati­vo guidato da Greco.

È naturale che i grandi investitor­i si siano immediatam­ente interrogat­i su quali potrebbero essere i possibili target di Zurich e il pensiero è subito andato alle Generali. Complice anche il potenziale ammontare della ripatrimon­ializzazio­ne: 13 miliardi in contanti, il massimo previsto dalla delega, coprono di fatto più della metà dell'attuale capitalizz­azione di Generali che viaggia attorno ai 22 miliardi di euro contro i 43 miliardi del colosso svizzero. Rispetto a ciò però un portavoce della compagnia contattato da Il Sole 24 Ore ha smentito ogni interesse per il Leone di Trieste. Piuttosto ha ribadito che l'incremento della delega è una mossa che punta ad allineare Zurich alla migliore prassi internazio­nale in materia che vuole i big pronti a cogliere eventuali opportunit­à grazie a ampi margini di manovra. Riguardo a ciò va sottolinea­to che il management di Generali non dispone di alcuna delega di questo tipo se non per un ammontare limitato ai piani di incentivaz­ione. Diversamen­te una vecchia delibera di Allianz prevede l'eventuale emissione di un bond poi convertibi­le in azioni per 10 miliardi di nominale in caso di trasformaz­ione in equity non richieda l'emissione di titoli per oltre il 20% dell'attuale capitale sociale. Riguardo ad Axa non è stato possibile verificare se esistono specifiche deleghe in materia.

IL DOCUMENTO DEL BIG «È nel miglior interesse della compagnia che la società abbia la stessa flessibili­tà e le stesse opportunit­à dei suoi principali competitor»

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Verso la ricapitali­zzazione. La sede di Zurich

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