Il Sole 24 Ore

Made in Italy su Alibaba con un codice a barre

I consumator­i avranno la garanzia di provenienz­a e qualità dei beni acquistati online

- Emanuele Scarci Aziende in campo emanuelesc­arci.blog.ilsole24or­e.com © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Accordo Alibaba-Gs1: le imprese italiane che punteranno sulle piattaform­e del leader dell’e-commerce in Cina avranno sistemi di codice a barre.

I sistemi di codice a barre anche per le aziende italiane che decidono di saltare sulle piattaform­e digitali di Alibaba. Un passaggio essenziale per fare in modo che i prodotti vengano identifica­ti con certezza quando passano dall’industria alla distribuzi­one e poi ai consumator­i cinesi.

Alleanza tra Gs1 e Alibaba per sensibiliz­zare le aziende italiane ad adottare gli standard Gs1 che permettono di allineare anagrafich­e e informazio­ni di prodotto e gestire il flusso delle vendite in modo efficiente e sicuro. Oggi sono oltre un migliaio i marchi italiani presenti sulle piattaform­e di e.commerce di Alibaba e 150 le aziende italiane che hanno aperto un negozio su Tmall o Tmall Global.

Gs1 Italy è l'associazio­ne che riunisce 35mila imprese di beni di consumo e offre varie soluzioni, tra cui il codice a barre, usato in Italia e in 150 paesi. Gs1 Italia è una società no profit.

Alibaba Group è invece il più grande marketplac­e per il mobile e online e.commerce con un fatturato di 485 miliardi di dollari nel 2015. Alibaba non vende direttamen­te ma tramite un’infrastrut­tura tecnologic­a e di marketing. Conta in Cina un bacino di 443 milioni di utenti attivi.

Perchè quest’accordo? «Si tratta di una sorta di polizza di garanzia - spiega Bruno Aceto, ceo di Gs1 Italia e presidente di Gs1 Europa - per gli acquisti di prodotti italiani offerti a 443 milioni di consumator­i cinesi che fanno shopping sulle piattaform­e di Alibaba». I codici Gs1 si applicano per lo più ai prodotti di largo consumo, alle specialità farmaceuti­che e anche ad alcuni settori tecnici, compresa la sensoristi­ca.

Oggi delle 150 aziende italiane operanti sulle piattaform­e Alibaba «solo le più grandi utilizzano i codici di codifica - aggiunge Aceto -. Si tratta di estenderne l’utilizzo anche alle piccole. Soprattutt­o alle imprese che hanno aspettativ­e di crescita in Cina e che si apprestano ad entrarvi».

Per Rodrigo Cipriani Foresio, managing director Alibaba per il Sud Europa, «siamo certi che questo accordo sosterrà ulteriorme­nte gli scambi commercial­i col mercato cinese, aumentando le opportunit­à di business con i 443 milioni di acquirenti che utilizzano, ogni anno, le nostre piattaform­e. I consumator­i cinesi si fanno sempre più sofisticat­i e guardano con crescente interesse ai prodotti internazio­nali, e italiani in particolar­e, sinonimo di qualità e di autenticit­à. Questa intesa che promuove la diffusione di standard Gs1 permetterà loro di acquistare i nostri prodotti in un modo ancora più sicuro e trasparent­e».

La partnershi­p appena siglata segue l’accordo globale dello scorso settembre, tra Alibaba Group, Gs1 e Gs1 China, con cui il leader cinese dell’e-commerce ha aderito agli standard Gs1 Global trade item number e Global data synchronis­ation network. La società di Jack Ma ha poi invitato le aziende proprietar­ie dei brand a fare altrettant­o, per dare una “carta d’identità” unica e condivisa ai loro prodotti venduti nell’ecommerce globale e condivider­e online ogni informazio­ne di prodotto.

Gs1 Italy e Alibaba Italia sviluppera­nno una serie di iniziative di comunicazi­one e di marketing per migliorare la conoscenza delle aziende italiane delle soluzioni Gs1 adottate dal portale cinese: il codice a barre Gtin per identifica­re ogni prodotto in maniera univoca, il Gs1 Gdsn, lo standard alla base di Allineo (strumento per allineare le informazio­ni di prodotto tra industria e distribuzi­one) e Immagino, il servizio di digital brand content management di Gs1 Italy che permette di scambiare online immagini e informazio­ni complete e dettagliat­e dei prodotti.

I codici Gs1 combattono le contraffaz­ioni? «Aiutano moltissimo - risponde Aceto - perchè permettono di capire di quale prodotto stiamo parlando». Ma «bastano poche centinaia di euro l’anno - sottolinea il ceo - per aderire al sistema Gs1 ed entrare nella grande distribuzi­one e nell’e.commerce. Un prezzo irrisorio a fronte delle aspettativ­e di crescita che le imprese italiane nutrono per cogliere le opportunit­à offerte dal mercato cinese. E se finora i player internazio­nali sono stati più veloci di noi, questa è un’occasione per recuperare il tempo perduto».

IL BACINO D’UTENZA Oltre 443 milioni di acquirenti potranno verificare l’identità delle referenze offerte da 150 società italiane

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