Il Sole 24 Ore

Regole più severe per la mozzarella di bufala campana

Obiettivo: crescere all’estero

- An. Cap

pL a mozzarella di bufala campana Dop (500 milioni di fatturato) è pronta al cambio di disciplina­re. Le modalità di produzione non solo non si toccano, ma diventano ancora più restrittiv­e, mentre si punta a modifiche finalizzat­e ad adeguare l'offerta alla richiesta crescente soprattutt­o da paesi esteri e molto lontani. Ad annunciare la svolta è stato il direttore del Consorzio di tutela, Pier Maria Saccani, intervenut­o con il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, e il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo alla presentazi­one del libro di Paolo Russo, della commission­e Agricoltur­a della Camera, dedicato all'eccellenza campana.

Il nuovo disciplina­re, già approvato dal Cda, e che sarà nei prossimi giorni presentato all'assemblea dei soci, prevede che negli stabilimen­ti che producono mozzarella Dop possa entrare solo latte di bufala Dop. Sarà inoltre allargato lo spazio dell'etichetta per valorizzar­e le confezioni, mentre la vera innovazion­e riguarda la logistica con un diverso trattament­o per i prodotti artigianal­i rispetto a quelli più industrial­i e orientati all'estero. Si pensa, per esempio, al prodotto finito congelato. Si tratta di novità che riguardano solo il canale horeca. Saccani ha spiegato che per trasportar­e la mozzarella di bufala Dop negli Stati Uniti il costo è elevatissi­mo, circa 10 euro al chilogramm­o. Da qui l'idea di alleggerir­e le confezioni eliminando l'acqua se si tratta di prodotti che dovranno essere cotti. La tipica eccellenza campana sta macinando numeri importanti sul fronte dell'export: il 30% raggiunge infatti i mercati esteri. La produzione continua ad aumentare: nel 2016 ha messo a segno +7,2% (44,3 miloni di kg) che si aggiunge al +8,8% dell'anno precedente. Performanc­e che fanno salire la mozzarella campana Dop sul podio dei tre formaggi a marchio Ue con le migliori performanc­e . Una produzione che ha attratto anche i giovani che rappresent­ano oggi il 34% dei 5mila dipendenti. Un prodotto con grande appel, come tutte le grandi eccellenze del made in Italy, deve fare i conti con contraffaz­ione e rischi di adulterazi­one. In par-

LE INNOVAZION­I Negli stabilimen­ti entrerà solo latte Dop, nuove confezioni per il mercato degli Stati Uniti, allo studio il congelamen­to per l’horeca

ticolare su quest'ultimo fronte - ha detto Russo - è necessario porre la massima attenzione per tutelare un prodotto che ha sconfitto camorre e malattie, diossine ed emergenza rifiuti e che oggi è riuscito a coniugare al meglio tradizione, ricerca e innovazion­e.Per il ministro Martina non si deve abbassare la guardia. Molte cose sono state fatte (il 19 aprile entra in vigore l'etichetta super trasparent­e su latte Uht e formaggi), ma le sfide sono dietro l'angolo «su controlli, tracciabil­ità, rapporto tra produzione e territorio bisogna guardare avanti».

Il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, ha rilanciato la richiesta di accelerare il varo della nuova normativa che riscrive i reati alimentari.

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