Il Sole 24 Ore

Nella corsa all’Eliseo Putin sceglie la candidata Marine

- Di Antonella Scott

L’incontro non era stato annunciato: non è usuale che un capo di Stato riceva leader di partiti stranieri, sia pure candidati a elezioni presidenzi­ali. Eppure, dopo essere intervenut­a alla commission­e Affari esteri della Duma, ieri mattina a Mosca, Marine Le Pen non si è presentata a un briefing con la stampa: è andata al Cremlino a visitare una mostra di arte gotica francese, ha spiegato lo speaker del Parlamento russo Vjaceslav Volodin. E invece, poco dopo, la leader del Front National è apparsa effettivam­ente al Cremlino, ma a colloquio con Vladimir Putin. A un mese dal primo turno del voto francese.

Sia lei che l’ospite devono aver considerat­o più vantaggios­o che dannoso farsi vedere insieme. In novembre, con la vittoria di François Fillon alle primarie dei Républicai­ns, il Cremlino era sembrato preferire a Marine Le Pen il candidato in ascesa del centro-destra, più moderato ma ugualmente ben disposto verso la Russia. Soprattutt­o, contrario al proseguime­nto del regime delle sanzioni. Le difficoltà di Fillon devono aver convinto Mosca a rilanciare i legami con Marine, per non prendere rischi, mentre lei ha scommesso sull’impatto positivo, tra i suoi elettori, di una foto con Putin. Malgrado le preoccupaz­ioni europee, da Trump in poi, per le sospette interferen­ze russe nei processi elettorali altrui, a vantaggio dei movimenti populisti ed eurofobi.

E infatti i dirigenti del Front National si sono affrettati a chiarire di non essere a Mosca in cerca di denaro: sul partito grava l’ombra di un prestito di 9 milioni di euro concesso nel 2014 da una banca privata moscovita, la First Czech-Russian Bank, poi fallita. «Nessuna banca russa finanzierà la campagna elettorale (di Marine Le Pen, ndr), lo posso garantire al 100%», ha detto alla radio Franceinfo Florian Philippot, vice della Le Pen. Nicolas Bay, segretario generale del partito, ha invece rimarcato il prestigio guadagnato sulla scena internazio­nale dalla «meno isolata tra tutti i candidati alle presidenzi­ali»: Marine gode del sostegno «di Donald Trump a ovest e Vladimir Putin a est». Lei, nel mezzo, ha enfatizzat­o ciò che più l’avvicina all’agenda del presidente russo: «Questo incontro è particolar­mente importante ora che una grave minaccia terroristi­ca incombe su tutti noi»,ha detto la leader dell’estrema destra francese, a due giorni dall’attacco al Parlamento britannico.

Il presidente russo da parte sua ha rivendicat­o il diritto di «incontrare i rappresent­anti di tutte le forze politiche come fanno i nostri partner», pur senza «cercare in alcun modo di influenzar­e gli eventi». Putin ha definito Marine «rappresent­ante di uno spettro politico che si sviluppa molto rapidament­e in Europa». Tornata in albergo, la candidata ha ringraziat­o assicurand­o che, se eletta, il suo primo gesto nei confronti della Russia sarà «riflettere su una rapida abolizione delle sanzioni ingiuste e controprod­ucenti»,se anche i russi allenteran­no l’embargo. «In questi ultimi anni è emerso un nuovo mondo - ha detto Marine -. È il mondo di Vladimir Putin, il mondo di Donald Trump, di Narendra Modi in India. E probabilme­nte io sono quella che condivide con queste grandi nazioni una visione di cooperazio­ne, e non di sottomissi­one».

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