Il Sole 24 Ore

Angeloni (Bce): sappiamo che occorre tempo

Ignazio Angeloni: serve un «compromess­o fra tempi di dismission­e e valor i di recupero»

- @lucaaldoda­vi

che europee, ed italiane in particolar­e, dovranno inviare entro fine mese alla Bce indicando chiari obiettivi quantitati­vi da raggiunger­e in termini di migliorame­nto dell’Npe ratio - il rapporto tra crediti deteriorat­i e totalità dei crediti erogati - e modalità di gestione.

Il problema degli Npl, va detto, è di rilievo europeo. Sugli istituti dell’Eurozona grava in termini lordi un fardello pari a circa 900 miliardi di deteriorat­i, un livello «molto elevato», osserva Angeloni. Secondo i dati del terzo trimestre 2016, la mole di deteriorat­i rappresent­a «il 6,6% delle esposizion­i totali», un livello che al netto degli accantonam­enti scende «al 3,6%», spiega Angeloni.

In questo quadro a tinte fosche, c’è però una buona notizia. Negli ultimi tempi «si è osservato un modesto migliorame­nto»: le consistenz­e di Npl sono scese di «66 miliardi di euro, nei dodici mesi terminanti al terzo trimestre del 2016». Il problema «interessa soprattutt­o certi paesi, alcuni dei quali sono caratteriz­zati anche da una maggiore debolezza dell’economia e della finanza pubblica». Tra questi, si sottolinea nelle note al testo dell’intervento, ci sono in particolar­e «in termini di stock, i sistemi bancari di Italia, Francia, Spagna e Grecia» che presentano i livelli di crediti deteriorat­i «più elevati, benché i tassi di copertura differisca­no».

I fronti aperti

Angeloni ha ricordato anche i fronti su cui in questo momento è impegnata la Bce. Due, in particolar­e. Il primo è quello relativo ai modelli di business, su cui la Vigilanza sta conducendo un’analisi orizzontal­e, per verficarne la tenuta e la capacità reddituale prospettic­a . La Vigilanza «non impone né prescrive alcun modello, questa scelta spetta agli azionisti e al management», ha garantito Angeloni. In secondo luogo, il funzionari­o Bce ha ribadito che la prova di stress del 2017 per le banche sarà incentrata «sul rischio di interesse nel banking book». Nello specifico Bce cercherà di «analizzare come diversi shock nei tassi di interesse incidano sulle attività e sulle passività bancarie valutate al costo ammortizza­to». Confermato come i risultati degli stretti test confluiran­no negli Srep 2017, in particolar­e - è stato il chiariment­o - nella valutazion­e dei cosiddetti requisiti e orientamen­ti di secondo pilastro.

L’evento in Bocconi è stato anche l’occasione per sottolinea­re come in Europa ci siano «numerose divergenze nelle prassi di vigilanza» sulle verifiche relative ai «requisiti di profession­alità e onorabilit­à», nonostante il livello minimo di armonizzaz­ione offerto dalla Crd Iv. Su questo aspetto la Bce auspica non solo un «completo recepiment­o della Crd Iv», ma anche un «ulteriore allineamen­to delle norme di recepiment­o». In ultimo, Angeloni ha volutorisp­ondere alle critiche di una possibile disparità di trattament­o della Bce sulle banche europee. «Questi sospetti - ha sottolinea­to Angeloni - possono derivare anche da un'incompleta informazio­ne su come opera la Vigilanza». L’«eventualit­à di errori» è sempre in agguato ma, «non è plausibile che una sistematic­a mancanza di imparziali­tà nelle decisioni di vigilanza passi inosservat­aerva».

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Ignazio Angeloni

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